lunedì 18 giugno 2018

DÜW 221 UN PASSO DOPO L'ALTRO

Sapete quanti passi ad andatura normale occorrono per completare un percorso di tre giri di giardino in cui ogni giro misura 330 metri, cioè 990 metri in tutto?
Ad un uomo che non zoppichi occorrono 1.820 passi.
Quell'uomo sono me.
Sapete quante pulsazioni al minuto avesse quell'uomo all'inizio di ogni prova? 
Sempre le stesse: 54 pulsazioni.
E quante ne avesse alla fine dei 1.820 passi?
Sempre lo stesso numero: 65.
I maestri facevano scommesse con me...e le perdevano. Mi seguivano passo passo col cronometro. Niente: li buggeravo siempre, ciquita.
Io sono bradicardico: cuore bombastico. Fino ai trenta anni non arrivavo a 40 pulsazioni. Poi se capiss gli anni passano ma il vecchio lazzarone non molla. 


DÜW   221  X

È una semplice lampada accesa
nel buio, ma non illumina la notte,
non illumina nulla.
È solo un punto di orientamento.
Chi cerca di raggiungerla
la vede allontanarsi
e rimanere sempre lontana,
alla stessa distanza
davanti a sé. C'è chi ci diventa matto,
chi dopo un po' ci fa l'abitudine,
ma nessuno riesce a fregarsene
perché quel lumino mai raggiungibile
non lascia capire il suo misterioso
segreto. Non posso
fare a meno di parlarne,
forse per esorcizzarlo.
per ammansirlo, perché neutralizzarne
l'influsso nella mia mente
non mi è concesso,
e non mi interessa sapere se qualcuno
ci sia mai riuscito
né se altri più fortunato di me
lo farà in futuro.
Cui prodest scoprirlo?
A me no, per cui amen.


27   05   18

16 commenti:

  1. Vivere la vita senza impazzire per capirne il senso della stessa? O quel punticino luminoso è la morte? Sembrerebbe più il secondo per me, (ma la mia è una interpretazione del tutto personale quindi vale sempre il concetto che se sbaglio devi correggermi) misterioso, inspiegabile come inspiegabile per noi è la caducità della vita e giusto pertanto anche il non affannarsi a capirlo ma vivere intensamente più che si può sperando di vederlo avvicinarsi il più tardi possibile.

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    1. Potrebbe essere la morte, come dici tu, potrebbe essere l'anima come sostiene più sotto Cristiana, potrebbe essere tutto o semplice immaginazione. Ma io non lo voglio sapere, perché non mi risolverebbe la vita né me la peggiorerebbe -penso- per cui rimaniamo al calcio iniziale: zero a zero e si vada avanti ad oltranza.

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  2. Forse quella luce è la nostra anima che teme di essere mostrata completamente, per un senso di vergogna.
    Cri

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    1. Sei un po' troppo pessimista, non trovi? Io penso che nessuno dovrebbe vergognarsi della propria anima, per quanto tetra questa possa essere non avendo noi la possibilità di modificarla a nostro piacere. Per questo motivo non ci credo. Se Dio esistesse ed avesse lasciato ad ognuno di noi il libero arbitrio, almeno la metà di noi vorrebbe cambiare in meglio la sua anima. Che poi fosse in grado di riuscirci è un altro paio di brache.
      Grazie a te per il tuo intervento.

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    2. E tu mi sembri un po' troppo ingenuo, o in mala fede.
      Credo che chiunque, in fondo all'anima, abbia qualcosa da farsi perdonare

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    3. Sai che me l'aspettavo questa tua risposta? Un mese fa non avresti mai parlato di "mala fede" nei miei confronti.
      Ma ci sono momenti in cui capita anche di peggio.
      Om fondo all'anima non ho miente da farmi perdonare, forse se parlavamo di coscienza.....

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    4. E' la stessa cosa, chiamala come vuoi, è sempre qualcosa di intimo, come dire in fondo al cuore etc.

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    5. A dirti tutta la verità a me sta sull'anima quel "mala fede" e pensavo lo capissi al volo. Vuol dire che mi sono sbagliato io, ti pare?

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    6. Che succede amici miei? Non mi fate preoccupare.
      Ti dirò Enzo: sarà che io ci credo penso che Dio ci abbia donato tutto il libero arbitro possibile. Ne facciamo quasi semper un uso improprio e la luce della nostra "coscienza" o "anima" a volte è bella spenta. Il motivo per cui, in questo mondo, si fanno le peggiori porcherie. Certo, poi essere cattolici è comodo, almeno ad un occhio superficiale. In realtà quel perdono dato dall'uomo è provvisorio. E la nostra "anima" lo sa bene.
      Un abbraccio a tutti e due.

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    7. Non preoccuparti mia cara.
      Io e Vincenzo siamo abituati a discutere e poi...amici più di prima, come dovrebbe avvenire tra gente civilmente e veramente amica.
      Ti abbraccio stretta stretta

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    8. Non ti preoccupare, Mariè. Ricorda quante volte è successo tra me e te. Io me la spiego così: quando un capoccione, nel caso io, vei un po', incontra una capocciona, tipo Mariella e tipo Cristiana, nessuno cala le brache e ci scappano pure paroloni. Io ho sempre inteso l'amicizia assolutamente basata sulla reciproca sincerità. È la base della ricetta per farla durare ed aumentare. Grazie assai comunque.

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  3. La luce.... le nostre speranze? I nostri desideri? Le nostre paure?
    Importante è continuare a vedere quel lumino ma non farlo diventare la sola cosa importante della nostra vita.

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    1. Quel lumino continuerò a vederlo sempre, ma non me ne faccio ossessionare.

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  4. Io la vedo come Pat, ho pensato immediatamente alla speranza.
    È il vero motivo per cui continuiamo ad andare avanti e non ci arrendiamo mai.

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    1. Penso che abbiate ragione e che quella, anche se non dichiarata, fosse la spinta per questa mia poesia. Abbraccione a tutte e tre.

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