sabato 30 giugno 2018

DÜW 221 LA SVEGLIA POTREBBE ANCHE NON SUONARE

A casa non mi riesce mai di svegliarmi prima che la sveglia mi suoni dentro le orecchie, anzi deve suonare a lungo prima che io apra un occhio. Qui, in questo silenzio radioso, riuscirei perfino a finire di raccontarmi la favola che mi sto sognando e poi a saltare fuori dal letto in tempo per anticipare gli squilli.
Io sono del secondo turno, per me le operazioni iniziano alle otto e quindici con il Frühstück. Ma io potrei partecipare alle sette e mezza al primo turno. 
Ignoro il motivo di questo mezzo miracolo, visto che alla sera mi infilo sotto le lenzuola più o meno alla stessa in cui lo faccio a casa mia.


DÜW    221    XX


Da lontano giungevano i latrati
dei cani. Il gregge era altrove,
i lupi dappertutto.
Ma i cani abbaiavano alla luna.
Infibulare le giovani fanciulle,
togliere loro tutto
il desiderio del mondo e di conoscenza;
sacrificarle a divinità concupiscenti,
occhi, orecchi e sensi nutriti
solo di sangue giovane e verginale;
sgocciola sui gradini dell'altare
fino alle fauci dei lupi.
Il gregge è salvo e può rientrare
nel recinto, i lupi sazi,
i cani tranquilli
e forse stanotte si dorme.
Solo le vergini giacciono ai piedi
degli altari e nessuno si preoccupa
di darle una sepoltura.
È proprio indegna di essere osannata
questa divinità che nessuno
ha mai incontrato.


01   06   18

6 commenti:

  1. Una poesia tra l'onirico ed il mitologico molto particolare e con arditi e interessanti accostamenti di parole

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  2. L'idea delle giovanissime violentate nei boschi o lungo le strade di sera o nei giardini pubblici e tutte le giovani africane infibulate alla nascita che arrivano sulle nostre coste, mi ha fatto pensare alle vergini sacrificate su mefitici altari a gliria perenne di divinità mostruose. Tutto nasce da questa considerazione. Grazie delle tue parole come sempre speciali.

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  3. Insomma Vincè ... sei tornato, oppuro stai ancora imboscato, allineato e coperto, in quella clinica della ridente Teutonia ???

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    1. Son tornato, sicuro. Ma ho intenzione di darvi in lettura quello che ho scritto là, in condizioni leggermente diverse dalla usuale realtà quotidiana. I vecchi marpioni bisogna lasciarli stare quando si mettono in testa un'idea, altrimenti diventerebbe un'ossessione.
      Ciao Cavaliè e grazie del tuo intervento.

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  4. Mi hai ricordato gli antichi cantori, Vincenzo. I vari dei della guerra, della vita...
    BAcio!

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    1. Bel complimentone, che accetto volentiereone.
      Bei ricordi hai tu. Grassie, grassie.
      Ricambio.

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