Domenica 16 giugno, alle 10 sembrava una giornata noiosa come tutte le altre.
Appiccicosa, scassamarroni come quelle che amo. Pranzo, spaghetti al sugo, TV, pennichella.
Niente di speciale.
Tra il dirmiveglia avverto qulacosa, NON SO COSA che canbia di colpo tutto. Cosa? NON LO SO. TUTTO.
Cado lentamente in un torpore profondo. Non riesco a pensare organicamente, Mi si chiudono gli occhi, non so in che mondo io sia e che cosa ci faccio in questo. Sto stravaccato sul letto e mi sento pesantissimo, le mani abbattute sul letto come inchiodate e NULLA nella testa. Riesco appena a respirare profondo e mi si chiudono gli occhi, nessuna voglia, niente di niente.
All'improvviso un fortissimo conato di vomito, assai doloroso ma non rigetto nulla. Non sono svenuto ma solo aspetto il prossimo conato. Inizia la peggiore mezzora della mia vita.
Annamaria e
mia figlia si sono accorte del mio stato ma non riescono ed aiutarmi perchè peso troppo.
Annamaria rompe gli infugi e chiama l'ambulamza
Arriva in una manciata di minuti.
Mai riesco a vomitare e sempre i conati.
Mi danno qualcosa e mi portano via nel nuovo Ospedale di Kandel.
Sono completamente rincogliomito.
Analisi quasi fatali:
Sono DIDIDRADATO. Nemmeno un litro d'acqua in corpo.
Mi fanno tre infusioni veloci subito e altre due prima che arrivi notte.
Sono finiti i conati.
Di notte dormo con le pillole ma somo stremato e DEVO dormire.
Sono calato due chili di peso.
Questa volta ho avuto paura: Adesso so come si muore.
Grazie di esistere.
Sono tornaro questa mattina.