Come si fa, davanti a un sugherello sbiadito e poco intrigante, a non pensare alla bella pappata di spaghetti dove il pomodoro ti si appiccica al palato e ti fa scivolare consensienti gli spaghetti tutti in fila come fanti, uno dietro e gli altri avanti, mentre gli occhietti santi ti mostrano le più recondite stelline del firmamento?
Cucina mediterranea: minchia che goduria!
DÜW 221 XXI
Insalata russa, pecorino romano primo fiore,
ragù alla bolognese, un nobilissimo
Chianti "Gallo Nero" scollinante
per i pendii del senese,
e un forte caffè ristretto, magari
da stare in fila mezzora
per fartelo servire.
Questo mi manca, e due
bastoncini da piazzare sotto le palpebre
che mi impediscano
di chiudere gli occhi, come mio padre
al fronte a Conca di Plez,
quando montava di guardia in trincea
dopo la mezzanotte.
Poi lui dormiva per almeno due ore
sognando montagne
di spaghetti e polli alla diavola
e cosce di ragazze polpute
da infilarcisi in mezzo e ruzzarci felice
quel bel gioco che ancora oggi
fa godere il figlio,
dondolandolo tra nuvole color carne
e odori inconfondibili.
01 06 18
Toccante ricordo di tuo padre e straordinario ancora una volta come sei riuscito a spostarti dal presente al passato tragico della prima guerra mondiale quasi come se fossi in possesso di un teletrasporto poetico. Parole che risvegliano il cuore e le nostre coscienze suscitando profonda commozione..
RispondiEliminaHai ragiome e mi ci fai riflettere, ma questo è stato sempre il mio modo di scrivere e di pensare, per associazione di idee. Da giovne a volta dovevo fare uno sforzo e affaticarmi, concentrandomi, adesso che tanto più tempo sempre si ammucchia mi viene sempre più spontaneo.
EliminaGrazie a te, che mi conduci a queste riflessioni.
Ciao Vincenzo,
RispondiEliminabei ricordi. Dolorosi toccanti... la fame, la fatica... i sogni
Come vedi, stringi stringi, la vita è tutta un ricordo, se preferisci una serie di ricordi cui ti affezioni morbosamemte.
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