Se dovessi dar seguito alla promessa fatta di narrarvi la storia del mio soggiorno rischierei di farvi crollare col muso sul tavolo dove tenete appoggiati i gomiti per puntellarvi.
Mai sbadigliato tanto.
Tra l'altro qui la pignoleria crucca rifulge nel suo splendore: se l'ingresso in Ristorante è alle 08,15, la sala è vuota e sono le 08,14 non ci si può azzardare ad entrare altrimenti c'è il plotone di esecuzione.
Poi il ritmo prosegue alla crucca per gli esercizi, mezz'ora l'uno; poi può essere mezz'ora o tre quarti d'ora di pausa e di nuovo altri esercizi, dai più semplici ai più combinati.
Dopo una settimana sei un fazzoletto sporco, una mutanda spisciata, uno scatarro antico.
Dopo pranzo due ore minimo di relax, poi tutti di corsa.
DI COOOOORSA?
Siamo impazziti?
Sono stato inviato nella clinica per malattie vascolari (non ne ho), per insufficienze renali (ce l'ho cronica di 4° grado), e per infortuni alle articolazioni. Una cinquantina camminavamo con la nostre gambe, tutti gli altri coi due bastoni -stralentissimamente-, corridoi larghissimi ma colonne in marcia che si incrociavano. Insomma poi c'erano gli ascensori per cinque piani. C'era da calcolare sempre dai cinque ai sette minuti, otto perché la gente qui alla mia età è totalmente rinco.
NESSUN COMMENTO PREGO!
Trattamento da hotel a cinque stelle, semplicemente divino.
Mangiare tedesco, e qui casca il sumaro.
Comunque io ho trovato il modo di passare le serate: scrivendo poesie, che mi sono venute nu pocorillo ermetiche.
Ho deciso: vi scrivo ogni giorno un commento di cose effettivamente accadute e una poesia, intitolandola
DÜW 221 I
e seguenti II III IV eccetera.
Düw è la targa automobilistica di Bad Dürkheim, 221 il numero della mia stanza.
OK?
Allora incominciamo.
DÜW 221 I
Il grosso gatto rossiccio
passò atraverso le mie gambe larghe
inseguito dal ratto inferocito:
un topone anonimo
schizzato di melma essiccata
e puzzolente.
Ansimanti entrambi
col terrore negli occhi
il grosso gatto.
Sembra un cartoon di Walt Disney
invece è tutta verità:
l'anonimo topone
s'era ingozzato
di marijuana e forse
anche di coca.
Sbranò il gatto in un portone.
Peli rossi volarono
fin sulla scale del secondo piano.
23 05 18
Bentornato vedo che la verve ed il talento non li hai persi!!! Ottimo!
RispondiEliminaGrazie amico mio. Invece io mi evo riabituare al vecchio ritmo, perché ieri sera mi si chiudevano gli occhi (orrore) alle 21 e non ho nemmeno cercato di leggerti.
EliminaBentornato Vincenzo.
RispondiEliminaQuesta storia del topo col gatto mi ha fatto piuttosto ribrezzo...
Abbraccio grande e forte!
Beh, che dire? Mi fa piacere.....(vedi sotto).
EliminaBentornato e più in gamba che mai. Buona notte.
RispondiEliminasinforosa
Grazie, Sinforosa.
EliminaScusa Vincenzo, rileggendomi ho compreso che il mio commento potrebbe essere frainteso. Per cui aggiungo e correggo.
RispondiElimina...mi ha fatto piuttosto ribrezzo e se lo scopo del tuo scritto (grazie alla tua abile scrittura) era proprio questo, ci sei riuscito in pieno. Ciao.
Appunto! Letto la data in cui l'ho scritta? Mi stavo appena cercando di orientarmi, io monoocchio in un mare di ciechi.
EliminaCiao sorellina, sei dolcissima.
Ho letto ed ora attendo il II, III, IV, ecc...😘
EliminaPrima che finisca il giorno.
EliminaQuasi una vacanza, tranne che per la mancanza dei bucatini alla carbonara.
RispondiEliminaUn abbraccio.
Cri
In tutto il tempo ho mangiato quella che per loro doveva essere una porzione (che per me doveva essere il triplo) di spaghetti Barilla del 3, NON stracotti ma nemmeno al dente, al pomodoro. Sciapi quanto mai. Dice: ma qui ci sono più diabetici diabetici che cristiani. E allora? Non era lo zucchero che faceva venire le convulsioni? Allora perché non si riusciva a mangiare il gulasch er il gran sale? Arrivano gli spaghetti e io sono l'unico italiano in sala. Tutto bloccati e zitti a guardare me che mangio con forchetta e cucchiaio arrotolando gli spaghetti. Ci provano loro e fanno fare il bagno al vicino. Allora iniziano a tirar su uno o due spaghetti per volta.
EliminaDa crepare dalle risate.
Ricambio l'abbraccio natürlich.
Bentornato, carissimo!!!
RispondiEliminaTi saluto e poi vado a leggerti!
SMACKKONE!
Leggi, leggi, poi ridiamo insieme.
EliminaChe ripartenza sto post, Vincé!
RispondiEliminaI teteschi a te te fanno 'n baffo!
Beh, mi hanno indolenzito tutti i muscoli.
EliminaAhahah chissà che umore avevi a vederti circondato da tutto quel "vecchiume"! Perfetto post e perfetta poesia per ripartire. Bacio tie'
RispondiEliminaMi facevo pena. Per fare un corridoio ci mettevo a volte più di tre minuti cronometrati.
EliminaRibaio, tiè.
Mannaggia Vincenzo, con la tua verve in mezzo a tutti quei vecchietti quanti "rosari" avrai detto. Mi è piaciuto il post e la poesia è la ciliegina sulla torta.
RispondiEliminaBentornato amico mio, un abbraccio!
Cercavo di evitarli scansandoli: un'impresa da record olimpico. Sbuffando e traballando insieme a loro mi lasciavano ogni tanto passare. Non credo ci sia niente di più esilarante.
EliminaSEi sempre il solito!!!!
RispondiEliminaMa siamo sicuri che sia andata così???? Magari gozzovigliavi notte e giorno, le infermiere erano dee vichinghe e tu ci stai contando frottole ahahahahhaha
Posa la scarpa! Tanto siamo troppo lontani non mi pigli! ahhahahaha
Ma povera stella! Ma ti hanno spedito in purgatorio? Menomale che non ti hanno rovinato e lo spirito è sempre il solito.
Bentornato!!!!! Bacio!!!
Aspetta e spera e sentirai che spirito. Ciao bella.
EliminaEhilà giovanotto! Leggerò con piacere le tue avventure e poesie!
RispondiEliminaMi intenerisci col tuo "giovanotto". Mi sento meglio!
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