giovedì 17 gennaio 2019

RANCORE


Cresce tra flebili sponde nel sangue
il rancore: la rabbia contratta
e senza sfogo ha inizi precoci:
anche i bambini odiano e vorrebbero morire
e godersi lo spettacolo, 
nascosti e irraggiungibili,
dei genitori distrutti dal dolore.
Poi tutto passa, dicono; ma le cicatrici
allora si formarono
e si depositarono sul fondo.
Da grandi arriveranno a superare
il livello di guardia.
Poi magari la prima ragazza,
o meglio la prima delusione squarciano
il primo velo. Più tardi un tradimento,
cosa da poco, basta uno sguardo
e con esso la sfiducia, che rimane.
Ora il rancore è in agguato
e se il giovane uomo fosse un debole
basterebbe un ritardo alla sera
per fare esplodere la mina vagante
e lasciare affondare la nave.
E chi può dirsi sicuro delle proprie forze
finchè non si trovi immerso nella melma
del dubbio, nel naufragio dei sentimenti più
nobili e misteriosi quanto l'amore della carne
e dei desideri, che passa in breve tempo
dall'esaltazione all'odio furibondo, 
dai teneri abbracci alla torsione del collo?
L'hanno battezzato femminicidio,
il male dei tempi moderni.
Chi se ne sente immune?
Tutti siam pronti a dire no, a me non succederà,
ma già hanno incominciato
a costruire le nuove prigioni.


30  dicembre  2018

*****







16 commenti:

  1. Un vero atto di denuncia, un guanto di sfida: tutti vi dite contro la violenza sulle donne ma in certi contesti non cadreste anche voi in fallo? Questo sembra dire la tua poesia con forza e vigore. Io so che sarò banale questa volta, ma da uomo di parola non potrei fare mai nulla di vagamente simile. E poi la mia ascia è proprio la parola tagliente e non la mano sul collo. Lirica coraggiosa, complimenti!

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    1. Di nuovo hai centrato il senso della poesia. Nessuno -a parte le dovute eccezioni di chi, come te e come me, aborre fare del male ad un essere molto mno dotato fisicamente- nessuno dicevo può dichiararsi fuori dal rischio di aggredire una donna che ti abbia tradito o che intenda farlo. Non bisogna lasciarsi prendere dalla rabbia furente, questo è difficile, perché nulla è duro da sopportare quanto la delusione di dover ammettere che l'oggetto del tuo amore e dei tuoi desideri "può" non amarti più.

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  2. Il femminicidio è un cancro celato fin troppo bene.
    Come ben dici, chiunque potrebbe aggredire una donna, anche il più insospettabile dei mariti, fidanzati, colleghi, o vicini di casa.
    E molte donne se la vanno a cercare. Non per le minigonne troppo corte, o il rossetto, ma perché danno seconde e terze possibilità a questi orchi. Perchè li amano. E come cacchio si può amare un omuncolo che ti pesta a sangue???
    Scusami Enzo. Sono troppo sensibile al tema.
    Bei versi.
    Buona serata

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    1. La frustrazione tipica del maschio obeso cerebralmente per una finalmente trovata posizione di eccellenza della donna in questa società, l'essersi trovato sbalzato dalle poltrone atavicamente ritenute di propria pertinenza e dominio, l'ultima parola decaduta dal suo trono di assoluta e definitiva priorità non possono giustificare nulla. Io appartengo alla generazione del maschio re, ma non ho mai prevaricato una donna con violenza fisica e verbale. Bisogna essere dei vigliacchi per farlo e io vigliacco mai fui, come non lo furono i tanti miei amici. La massa dice che se si perde il controllo può succedere. Ai farabutti di sicuro. Picchiare una donna equivale a picchiare un bambino. Non parliamo poi del femminicidio. Lo chiamano delitto d'amore. E se l'avesse odiata cosa le avrebbe fatto?
      La donna non è protetta dalla legge come dovrebbe essere; questa è l'amara verita, e voi donne che siete tante in Parlamento niente fate per proteggervi meglio. Aspettate forse che lo facciano questi uomini?

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  3. È davvero difficile poter essere sicuri che mai, faremmo del male a qualcuno. Io ritengo che, la nostra mente sia quanto di più oscuro e misterioso ci possa essere e dobbiamo ricordare che nessun uomo (inteso come essere umano) è immune dal male. Io ho fatto un discorso più ampio rispetto al tuo ma a questo mi ha portato la tua poesia.

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    1. La mente umana -maschile soprattutto- è un oscuro miscuglio di ciarpame e forse anche di buone idee, che restano tali, perché le buone non si riesce mai a realizzare in toto. Sempre appare qualcosa a mettersi di traverso. Nessuno può essere sicuro, di essere immune da questo maledetto cancro. Bisogna trovarsi in media re e poi vedere la reazione vera, non quella immaginata.

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  4. Hai descritto molto bene la miseria umana.
    Ciao Vincenzo.

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    1. Avete ragione voi donne a chiamarla miseria umana, perché è la peggiore a mio modo di vedere di tutte quelle che ci trasciniamo dietro.
      Ciao Pia.

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  5. Gli uomini violenti non smetteranno mai di esistere. Io e mamma scappammo in una sera d'estate. Lei non è morta nel fisico, ma non si è mai più ripresa.

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    1. Posso immaginarlo, povera donna. Sto pensando che ci sia in certi relitti umani una buona dose di imitazione e di presunzione. C'è chi presume (leggi: si illude) di essere un capopopolo, chi una futura star dello schermo e chi un grande sciupafemmine. Costoro sono solo avanzi marciti.

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  6. Il momento di rabbia distruttiva può capitare a chiunque e , in genere i freni inibitori funzionano.
    Se ci fai caso , 'sti figli di puttana che commettono i femminicidi, provengono , tranne rare occasioni, da un ceto incolto in cui l'orgoglio è sempre presente e l'offesa è
    insopportabile.
    Cri

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    1. D'accordo, in particolare da quelle regioni d'Italia in cui la donna è ufficialmente sottomessa all'uomo, cioè il nostro centro Sud con la Sicilia in testa. Laddove però, per esperienza personale, la donna è più diretta e violenta nel reggere le redini della casa che altrove. Non la spunti con una siciliana o romana. Ma quando si tratta di muscoli non hanno scampo, e forse questa è in fondo la profonda ragione: le donne del sud non la danno mai vinta, quelle del nord sono tendenzialmente più docili e portate al colloquio. Con questo non sto giustificando la violenza fisica de maschio, c'è anche il gusto atroce di dare la morte, o almeno la sofferenza, e questo è tipicamente maschile.

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  7. Grande denuncia la tua, Vincenzo. Pirena di rabbia ma luicida. Capace di vedere oltre l'esteriorità.

    Io non farò mai del male a nessuno.. facile dirsi. D'effetto... ma ne siamo sicuri? Siamo tutti esseri umani in fondo.
    Un conto però è causare un dolore come eccezione. Un altro è causarlo con continuità. Oltre alla gravità del dolore ovviamente.
    Le mani comunque si tengono a posto sempre.

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    1. Occorre un'educazione particolare da parte del genitore maschio, come l'ho avuta io e come l'ho trasmessa ai miei due maschi.
      Mio padre mi ha insegnato fondamentalmente tre cose:
      1) Dire sempre la verità
      2) Confessare immediatamente un errore
      3) Mai alzare le mani su una donna ma proprio M A I.
      Coi tuoi simili puoi anche farlo se ti ci tirano dentro, ma con una donna, a cominciare da tua madre e da tua sorella, non lo devi fare mai.
      Solo dai primi anni di vita riesci ad inculcare nella testa di tuo figlio questo principio, al quale io aggiungevo la massima di Napoleone Bonaparte "con le donne la miglior vittoria è la fuga" alquanto modificata e cioè se stai litigando con tua moglie e lei alza il tono della voce, tipico, ru prendi la porta di casa e vattene fuori per un paio d'ore, senza dire poi dove sei stato, che lei pensi quel che vuole e non starla a sentire quando, uscendo al volo, ti griderà dietro cse come "dove vai, vigliacco". Fregatene e quando torni fai come fosse mai successo. Il metodo è valido ed io l'ho usato con Anna Maria negli anni ruggenti di entrambi. Risultato: lei sta di là viva e vegeta. Le mie nuore mai si sono lamentate dei loro mariti. Credo di aver fatto un buon lavoro.

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