sabato 5 gennaio 2019

PUZZLE AD INCASTRO

Opera incompiuta, vagolante
alla ricerca di pezzi mancanti,

puzzle ad incastro,

tracimo in sconosciuti prati
opimo fiume di me
torbido e brullo.

Ma questa vita, dunque, è un dono
o una dannata fatalità?
Lasciala sul greto 
esausto 
di rigagnoli alla ricerca fervida
di libere sponde.
Non sento il bisogno
di tenermi ancora legato
a lei come una coniugazione verbale
con corollario di complementi
ancora acerba,
da completare sottraendo,
aggiungendo ormai più nulla.


15  dicembre  2018

*****


22 commenti:

  1. "tracimo in sconosciuti prati
    opimo fiume di me
    torbido e brullo."

    STRAORDINARIO! E poi "opimo" in quel verso è un accostamento geniale! Profonda la tua poesia sul crepuscolo della vita e su come non sia così fondamentale attaccarsi ad essa fino all'ultimo se per caso non ne valesse la pena.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ho anche letto e commentato innamorandomi in modo assoluto, la tua poesia precedente a questa da te postata.

      Elimina
    2. Come ti ho risposto al tuo precedente commento, tu hai la capacità di trovare il punto centrale del discorso che io faccio, senza nessuno sforzo, come un ispirazione; per esempio quell'opimo, che tu hai evidenziato. Mi è arrivato su spontaneamente e l'ho immediatamente adottato. Eppure stamani all'atto di trasmetterlo in chiaro sono andato a consultare sullo Zanichelli se il mio intuito era nel giusto e quell'aggettivocorrispondesse realmente a ciò che intendevo dire. Per farti capire come lavoro, ma sono sicuro di darti solo la conferma di quello che da tempo hai capito. Grazie di essermi così vicino, Daniele.

      Elimina
  2. Eppure lei ti sorprenderà ancora. 😘

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Lo spero. Credo che tu, sorellina, abbia la sensibilità di sentirtela scorrere sulla pelle questa sensazione, perché sei finemente e rabbiosamente donna, e perché sei un po' magica.
      Bacione.

      Elimina
  3. Puzzle ad incastro.
    Che bella dichiarazione d'amore.
    A maggior ragione se lo pensi ancora dopo tanti anni.
    Onore a te.
    Fortunata lei. E tu, ad aver trovato l'incastro giusto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì. È possibile leggerla anche sotto la tua prospettiva, anzi me ne hai dato un'interpretazione assolutamente personale. Bello per chi scrive constatare di aver creato un tracciato che ognuno poi può continuare con un percorso personale e pertanto verace.

      Elimina
  4. La vita. Che bella metafora. Tra complementi ancora acerbi e sottrazioni da considerare se non si ha più voglia di aggiungere nulla.
    Sì, potrebbe essere così per te. Conoscendoti.
    Io non sapevo cosa significasse opimo e sono andata a guardare. A leggerti si cresce sempre, si migliora sempre.
    Altra bellissima poesia, struggente. Come Dani dice, da lacrime agli occhi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hai provato mai a schiacciare un pisello, o una fava senza troppo sforzo? Lo si schiaccia un pochino ed il pisello o la fava schizza fuori. Erano anni luce che questo "opimo" non attraversava la mia costellazione. È passatto come una meteora, lasciandomi un'ombra di dubbio e così l'ho cercato, ma ero sicuro di me stesso.
      Ma il tuo commento non mi è piaciuto solamente per questo. Comunque segnatelo. Riempie la bocca ed è bello, appagante.
      Mi è piaciuto per come hai centrato l'obiettivo senza paura, anche se con le lacrime agli occhi.

      Elimina
    2. Beh si. Non è poi così complicato...
      Certo che è stupefacente quando all'improvviso torna qualcosa che pensavi fosse andato perduto :-)

      Elimina
  5. La vita.. fatalità? Fprse ma con un margine di possibilità di deviare il suo percorso in uno più adatto a noi. Non di molto e non sempre, però....

    Concordo con Pia.. La sorpresa prima o poi arriva.
    Ciao Poeta!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si deve avere però la voglia di intervenire per trovare di cambiare il percorso della vita, perché a volta è faticoso e non sempre riesce.
      Vero: la signorinella con due parole ha scritto un vangelo. Diamogliene atto. Auguriamoci quella sorpresa piacevole e provvida, che Pia certamente intendeva.

      Elimina
  6. ... La vita...
    È un dono
    non meritato,
    non sempre accolto,
    non sempre valorizzato,
    sovente non vissuto appieno,
    dono violato
    sfruttato
    abusato
    goduto
    umiliato
    perduto...
    sicuramente molto più vero e serio di ciò che si pensi
    sicuramente anticipo di quella vera, di Vita.
    sinforosa

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Devo dire che in fondo tu abbia ragione.
      A volte è un dono, spesso un orpello per chi non riconosce il dono.
      Non vissuto a pieno, vero.
      Svalutato,
      violentato,
      umiliato.
      e mille altri aggettivi coi quali mi trovo anche d'accordo.
      Anticipo della vita vera solo per coloro della tua stessa comunione, rispettabilissima ma non condivisa all'unanimità.

      Elimina
    2. Lo so e rispetto per tutti, sempre.

      Elimina
    3. Certo, come io so che tu sei intelligente.
      Ma non tutti lo sono.
      Taluni mi han tolto il saluto per il mio modo di affrontare questo argomento.

      Elimina
  7. A mio parere , una fatalità fra miliardi di miliardi, lo dice il modo stesso con cui inizia, opima, ma non nel senso di pingue, ma di fertile.
    Tu sei il genio delle metafora, quelle che permettono di spaziare all'infinito nelle possibilità.

    Cri

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Certamente una pura fatalità.
      Fertile, uno a zero per chi ce l'ha -gli altri sono assenti e non si porranno mai questi problemi.
      Grazie del complimentone che mi doni.

      Elimina
  8. Ciao Vincenzo, bello, bellissimo ritrovarti leggendo i tuoi versi, mi sono mancati, mi è mancato quel tuo modo di vedere e interpretare l'esistenza umana con tutti i suoi aspetti.
    Un anno ricomincia: buona vita! <3

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tu mi sei veramente mancata col tuo brio ed il tuo sorriso. Ti ho immaginata immersa in qualche cosa di veramente nuovo e ti ho volutamente lascoata in pace proprio per questo.Un anno nuovo incomincia ed io te lo auguro splendido.

      Elimina
  9. ... da completare sottraendo. Magnifica.
    Auguri, caro Enzo, di un anno ricco di salute e di serenità.
    Davvero, col cuore.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. "Da completare sottraendo".
      Centro.
      Quello è il cuore della poesia. Non poteva sfuggirti.
      Augurare a te salute e serenità è come se lo augurassi a me stesso. Questa è sottile, ma tu la capitai.

      Elimina