venerdì 6 luglio 2018

DÜW 221 RACCONTI DELLA NOTTE

Molte volte il sonno non arrivava mai. Forse per effetto del silenzio quasi assoluto che c'era in quei corridoi, forse per nervosismo, dato che capitava un po' a tutti.
Chi contava le pecore, chi i montoni, chi leggeva libri, chi fissava il soffitto. Io mi raccontavo storie, che inventavo lì per lì.
Qualcuna mi convinceva a trascriverla nel mio quadernone.
Credo fosse questa una di quelle che mi ha dato l'idea di una poesia.


DÜW   221   XXV


Quando Secondiano Polimeni realizzò
di essere diventato incontinente
era ormai prossimo all'impotenza
ma non lo aveva ancora nemmeno sospettato.
Riempì subito di stracci e ovatta un solido
paio di mutande e sopra indossò
tutti gli indumenti che quella forma avessero,
mutandoni di lino, pantaloni di lana pesante,
anche maglioni indossati al contrario, 
infilando le gambe dentro le maniche, tanto
aveva gambe scheletriche;
insomma tutto quel che riuscì a trovare
nella vecchia soffitta, là dove
veniva raccolta la roba
decrepita destinata ai poveri della parrocchia.
Non venne in mente a Secondiano che così
aumentava la stazza e il perimetro
del suo ventre e che avrebbe dovuto rifornirsi
di nuovi pantaloni che potessero doverosamente coprire
quel che poteva bastare per una 
Compagnia di Alpini in missione all'estero.
In poche ore tutte le sue mutande
si inzupparono di urina, che al contatto
con quelle stoffe stravecchie finirono
col macerarsi in liquame pestilenziale,
data la difficoltà per Secondiano,
come per ogni altro uomo, di arrivare
ad afferrare il suo arnese per evacuare
all'aria libera almeno i resti delle sue
reiterate pisciate
come gli era riuscito di fare fino a poco prima.
La prima volta che si decise ad accostarsi
di nuovo a Maddalena, la compagna della 
sua vita, la madre dei suoi cinque figli,
per un casto orgasmo matrimoniale,
fece un bagno caldissimo, sfregò reni, natiche
e cosce con uno spazzolone irto e puntuto,
ma giunto al dunque, mentre lei già accortasi
della difficoltà in cui suo marito si era cacciato
cercava di aiutarlo, imponendogli la sua manona carnosa
sul glande. Ne ebbe dopo un po' una manciata
di pelle e peli sgocciolanti sudore e un liquido
incolore dall'odore inequivocabile di piscio.
L'urlo che la derelitta gettò a quella
amara e terrificante scoperta, piombò
Secondiano nella disperazione, perché
fino allora, intento ad annusare tutto intorno
nel terrore del puzzo di orina
che oramai aveva messo radici nel naso
da cui uscivano fronde palpitanti,
non si era reso conto dello squallore
mortalmente diffuso di quello che era stato
il suo vanto e il suo orgoglio
di maschio. Eccolo ora, ridotto ad una mammellona 
di vacca, un otre vuoto sgocciolante, 
un monito, un tentativo abortito,
una minaccia per l'Umanità.
Da quell'istante Secondiano Polimeni
considerò del tutto inutile il suo vagabondare
nei territori della sua casa, dei suoi possedimenti,
scalò e si arrampicò fino alla soffitta.
Gli mandarono i viveri con la carrucola
turandosi il naso perché oramai che viveva
da eremita di se stesso il tanfo imperava.
Per ottantasei giorni interi
mangiò e bevve Secondiano. Poi morì.


04   06   18











8 commenti:

  1. E poi c'è chi sostiene che non si può raccontare in versi. Noi due siamo la prova schiacciante del contrario. Uno stile che tu usi più raramente ma con grande ed in questo caso anche amara efficacia. Poesia dai toni forti come piacciono a me. Stupenda.

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    1. Quando era finita l'ho riletta e pensavo che l'avessi potuta scrivere tu. Mi conforta l'idea che tu la pensi come me.

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  2. SEcondiano... la metafora della vecchiaia, degli anni che passano e deteriorano mente e fisico. A volte solo mente, altre solo fisico.
    Bello Vincenzo!

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    1. "la metafora della vecchiaia...."! Cattivona e me lo dici sul muso? Però stai tranquilla....io non sono a quel punto....ancora.

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  3. Però.
    Lirica accesa. Poesia in prosa. Perfetta.

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    1. Bentornata fanciulla. Finite già le vacanze?
      Sì, poesia in prosa. Mi è piaciuta e penso che ci riproverò.

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    2. Ma perché pensi che io sia in vacanza?
      Purtroppo è ancora lontana...
      Se sono assente magari c'è altro.

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    3. Vero. Ma io non ci avevo pensato; data la mia lunga vita da pensionato, pensavo che...supponevo che...me pareva che...mi hai capito?

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