martedì 17 luglio 2018

DÜW 221 ULTIMO DELLA SERIE

Fatevi coraggio: è proprio finita. L'ho scritta la mattina del 9 giugno, appena finito di fare il trollerone. Poco dopo sono andato a pappare la mia ultima colazione.


DÜW   221   XXXIII



Uno squillo acuto ha colpito
me al centro del cuore
come un petardo acuminato.
Un archetipo ligneo dov'erano inserite,
consacrate e sconsacrate,
le sembianze dei miei antenati
fuggevoli e fisse
stratificate a seconda dei loro bisogni,
le più lontane le più amiche,
le più vicine le più indifferenti, apatiche
e strafottenti. Nemmeno le avessi
cercate in un campo di grano
a metà luglio e scelte in base all'oro
delle spighe avrei potuto
contaminarmi così efficacemente
strappando la spiga dal gambo
insensibile a tutto,
apparentemente soddisfatto di essere
privato della sua produzione più selettiva.
Così finiscono gli amori, cadono
le speranze, e le suppliche al cielo
di chi ancora crede vengono sbarrate 
a metà strada, deviate tutte
in in metifico stagno
dove pullulano mosche, insetti e ragni.
"Pro bono malum",
scrisse l'altissimo poeta in calce al suo poema
che parlava di dame e cavalieri, di cortesie,
di audaci imprese
e di cervelli migrati sulla luna.
Ai tempi nostri scappano
tutti all'inferno e ivi giacciono muti, 
non sanno di latino né di egizio
nobilitati solo dal silenzio
della dimenticanza.


09   06   18







6 commenti:

  1. Chiudi alla grande la tua serie di poesie.
    Un' ode aulica che tocca vari argomenti con una vena di delusione.
    Non ti nascondo che mi fa piacere che ritorni ai giorni nostri.
    Cri

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    1. Ti garantisco che sono sempre stato ai tempi nostri e alle nostre latitudini.
      Grazie per avermi assiduamente seguito.
      VIN

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  2. Vi ho avvertito una denuncia alla cultura di oggi molto "emoticizzata" e figlia di un imbarbarimento linguistico ed etico senza precedenti. "Nobilitati dal silenzio della dimenticanza". Immenso.

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    1. È così, Daniele. Proprio noi, che ci dedichiamo a questa arte, corriamo già il rischio di venire sommersi dal "silenzio della dimenticanza". Siamo nati cento anni dopo il giorno che dovevamo nascere per primeggiare.

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  3. Spero che tu ne faccia una raccolta, di queste splendide poesie.
    Con l'ultima si chiude in bellezza.
    Di armi, cavalieri e dame.
    Di vita amara.

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