A casa non mi riesce mai di svegliarmi prima che la sveglia mi suoni dentro le orecchie, anzi deve suonare a lungo prima che io apra un occhio. Qui, in questo silenzio radioso, riuscirei perfino a finire di raccontarmi la favola che mi sto sognando e poi a saltare fuori dal letto in tempo per anticipare gli squilli.
Io sono del secondo turno, per me le operazioni iniziano alle otto e quindici con il Frühstück. Ma io potrei partecipare alle sette e mezza al primo turno.
Ignoro il motivo di questo mezzo miracolo, visto che alla sera mi infilo sotto le lenzuola più o meno alla stessa in cui lo faccio a casa mia.
DÜW 221 XX
Da lontano giungevano i latrati
dei cani. Il gregge era altrove,
i lupi dappertutto.
Ma i cani abbaiavano alla luna.
Infibulare le giovani fanciulle,
togliere loro tutto
il desiderio del mondo e di conoscenza;
sacrificarle a divinità concupiscenti,
occhi, orecchi e sensi nutriti
solo di sangue giovane e verginale;
sgocciola sui gradini dell'altare
fino alle fauci dei lupi.
Il gregge è salvo e può rientrare
nel recinto, i lupi sazi,
i cani tranquilli
e forse stanotte si dorme.
Solo le vergini giacciono ai piedi
degli altari e nessuno si preoccupa
di darle una sepoltura.
È proprio indegna di essere osannata
questa divinità che nessuno
ha mai incontrato.
01 06 18