mercoledì 6 febbraio 2019

A TESTA IN GIÙ


Camminare a testa in giù
sfiorando ciottoli coi capelli,
i piedi fra le nuvole a sollevarne spruzzi,
l'anima libera finalmente di respirare
all'ombra del tetto di prato che le incombe
il gorgoglio di pensieri indecisi, 
rattrappiti a metà strada
tra quello che era giù in alto
e adesso è viceversa, ma sempre
indecifrabile e corruttibile al momento opportuno.

Fu difficile scegliere all'inizio
la direzione, il peso, l'involucro, tutto;
ora è soltanto routine addivenuta,
non c'è da preoccuparsi.

Così non potrò ripetere gli stessi
errori all'infinito
e non capisco come farò
però so che lo farò.

Abbandonerò la dieta mediterranea
riducendo le porzioni per svantaggiarne
l'aspetto e i sapori,
ché l'occhio vuole la parte migliore,
e gli odori, che il cervello
assorbe più veloce a livello del suolo
in via diretta e senza sforzo alcuno.

Libererò quindi ogni via che conosco
e le altre di cui mai immaginavo l'esistenza
alla gloria del peccato e della mia
definitiva perdizione,
finché un'infinita volontà superiore
maltrattandomi mi terrà preda di sé.


16  gennaio  2019


*****







14 commenti:

  1. Alla fine pure non rifacendo gli stessi errori poi questa volontà superiore l'avrà sempre vinta (prima o poi, più poi…)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Che ci sia o no questa volontà superiore noi tutti siamo legati a questo impervio destino.

      Elimina
  2. Tutto sta nello sguardo che si ha verso questa volontà superiore.
    sinforosa

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Allora io sarei fregato perché mai mi era capitato di guardare torvo e con odio a questo mistero che ci opprime.

      Elimina
    2. Non sei fregato, ti freghi da solo.
      sinforosa

      Elimina
    3. Non credo: quando sei portato a sopportare la "volontà superiore" non è che lo si faccia per masochismo, ma perché si è costretti dall'obbedienza passiva della maggioranza, cui sei purtroppo legato se non altro dalla condivisione dello spazio in cui vivi e dall'aria acerba che ci respiri insieme agli altri.

      Elimina
  3. Ci sei tu dentro questa poesia. Tu con il tuo non allinearti al gruppo, con il tuo essere sempre te stesso.
    Perchè camminare come gli altri? Al contrario!
    La volontà superiore a chiunque appartenga avrà sempre l'ultima parola purtroppo. Ma non mettiamole fretta!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si sa purtroppo, ma io non cambio atteggiamento all'ultimo momento per farmi fare un sorriso dalla brutta scimmia.
      Perderei anche la faccia e la dignità. E questo lo hai capito.

      Elimina
    2. Certo che l'ho capito. Per me è uguale però. forse è per quello che ci comprendiamo. Siamo due teste d...ure! :)

      Elimina
    3. Alludo alludo 😁😁😁😁😁

      Elimina
  4. Risposte
    1. Non capisco a cosa tu ti riferisca: se alla durezza della mia capoccia, oppure a quella dell'argomento della poesia, che poi sarebbero in parallelo.
      C'è una terza possibilità: duro come una pietra sarebbe il mio avvicinarmi agli argomenti supremi.

      Elimina