giovedì 21 febbraio 2019

ESPOSIZIONE DI IDEE



Pausa procace, allucinogena e pazza
in gergo voglioso, concepita e corretta
non che ardimento mancasse
per una provvida esposizione
di idee nate monche, barocche
e libere di associarsi come pure di annullarsi
in grumi e falsi d'autore,
perché spulciando goccia a goccia
i tanti pensieri frivoli, riletti a ritroso,
si trovarono ammucchiati in soffici
svolazzanti piume che mai nessuno
ricordava da dove provenissero.

Piovvero col vento ed al cader di questo
presero nuovamente a sollevarsi, 
incerte, farneticando così messe insieme
incomprensibili teorie affannate
alla ricerca di giacigli solidi
non temporanei.

Scomparvero alla vista dei venti
incupiti nelle loro rincorse senza traguardo
e senza alcuna apparente speranza,
mentre ormai nel pianto di una betulla
espropriata della sua ombra
si dimenavano scomposti e uggiosi
i residui di vita del bosco circostante.

Preghiere in cori monotoni eruttava
la terra consapevole del veloce
evolversi della sua natura
fervidamente legata al suo amaro destino,
mentre oramai rotolando insieme
si estinguevano uno ad uno
i sogni di rivalsa sul feroce destino.



05  febbraio  2019


*****










35 commenti:

  1. Straordinaria! Non aggiungo altro, nessuna esegesi del testo, non voglio rimuovere l'insieme delle emozioni che ho provato nel leggerla! Hai una fantastica prolificità in questo periodo e la cosa mi piace un sacco!!!

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    1. È sempre un piacere leggerti: come poeta innanzitutto e come commentatore. Se sempre in grado di dare emozioni profonde.
      Vero. Mi capita alla sera soprattutto quando il silenzio domina le cose ed allora quasi si sentono le parole rimbombarti dentro la testa. A me non resta che trascriverle quasi in trance ed il giorno dopo rileggerle. Facile, no?

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  2. Dunque, mi regali una parafrasi di questo tuo componimento? ^_^ anche ridotta... Ne sarei felice *_*

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  3. Una parafrasi? L'ho appena data a Daniele. Le idee svolazzano come piume, come nuvole, che dalla loro dimensione sconosciuta piovono a noi sulla testa. Appena cessa il vento si risollevano e ricominciano a cercare asili non temporani ma stabili, che lascino una profonda traccia di loro. Restano soprattutto nei boschi invisibile e impalpabili, così che tu debba sforzarti a trovarle nascoste al suolo, pronte a riciclarsi di nuovo ed essere così eternamente fresche. Come dire "nulla si crea, nulla si distrugge e tutto si trasforma".

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    1. Come dire, frammenti di noi che vanno a ricomporre di volta in volta l’essenza di noi stessi...
      Mi piace assai leggerti, quando verseggi e quando approfondisci i versi. Assai.

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    2. Esatto, l'hai capito al volo. Guarda che questo commento non è una sviolinata, ma io credo davvero che in questo consista l'idea dell'eternità.

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    3. Ti ho capito al volo perché da anni ormai intitolo i miei diari Frammenti. Frammenti 2016, 2017, 2018... Raccolte dei miei pensieri, delle mie idee, in divenire. E quando li rileggo, ricompongo me stessa nella forma che ero e che sono poi diventata. Più che sviolinate da te traggo insegnamenti, come tu fossi un Maestro ^_^ Mi figuro sempre i salotti letterari di un tempo, sarebbe stato proficuo uno scambio di idee a tu per tu...

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    4. Quei salotti piacerbbe anche a me se ancora potessi frequentarli: sarebbero uno scambio di insegnamenti, perché ognuno di noi ha quancosa da raccontare, da insegnare, oltre che apprendere.
      Vero sarebbero scambi di idee a tu per tu, molto formativi perché il nostro modo di pensare e diverso da quelo di tutti gli altri. C'è sempre la speranza di potersi incontrare un bel giorno. Mai disperare.

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  4. Mi piace l'associazione pensieri / piume che trasforma i ricordi in morbidi grovigli, escludendo rimpianti e rimorsi.
    Tutto si supera e si stempera nel tempo.
    Cri

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    1. I pensieri è bello che siano leggeri come piume e altrettanto morbidi. Anche tu sei preda di pensieri gentili e fortunati, perché ti distolgono dalla monotonia del quotidiano. Come quelli che ti vengono su ogni volta che Lilla spunta all'angolo della tua casa per chiederti il permesso di fare qualcosa. Sai che spesso mi è venuta l'idea di scriverci una poesia? Questa sarebbe proprio una idea vincente.

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    2. Sarebbe un regalo per me e la mia amica, la farei incorniciare senza dubbio.
      Magari! Pensaci a cuor sereno.
      Cri

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    3. Mi è venuto su un incipit. Ci penso ci penso.
      VIN

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  5. Nella prima parte mi hai fatto pensare ad un rincorrersi dei pensieri leggeri come una spolverata di zucchero a velo. Poi l'amarezza della seconda parte, in cui, tutto quel vorticare, finisce nello scomparire alla fine nella terra i cui siamo precipitati tutti, ormai senza speranza. Apogeo.

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    1. Lucidamente letta come trasparente in alto attraverso un cielo limpido e immobile. L'idea dello zucchero a velo è felice. Poi nella seconda parte il velo piumato e zuccherato si annulla dentro se stesso insieme ai resti della nostra creatura più cara: la nostra Umanità perduta. Tu non ci hai sentito nessuna speranza. Io "voglio" astenermi dall'esprimere un giudizio definitivo. "La speme, ultima dea, lascia i sepolcri o Pindemonte". Ricordi? Resto lì, in attesa di un miracolo. Io voglio credere nell'Uomo e nella sua capacità di redimersi, anche ai tempi supplementari, anche ai rigori.
      Ciao e grazie del tuo commento.

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  6. E' tutto vero ciò che scrivi Tu, caro Vincenzo risanato ... ma intanto,
    qui, è un altro giorno che se ne va ...
    Sì, amico mio, anche questo giorno festivo … se ne va, coi suoi rimpianti, con le sue illusioni, con le persone che non volevamo vedere, almeno oggi, e con quelle che, invece, volevamo vedere oggi e sempre, con i suoi cialtroni che non si perdono mai, e coi suoi Eroi che, al contrario, si sono perduti e si perdono ( … ma non nel nostro cuore ), coi nostri sogni, coi nostri ricordi, con i suoni graditi, delicati e coi rumori sgradevoli, invasivi …. Si è un altro giorno che se va, portandosi dietro, inesorabilmente, un pezzo di noi ! 😪
    Tristezza, mio carissimo Iacoponi …. fatica del vivere e TRISTEZZA !
    °°°😢
    https://youtu.be/ru_CMIYzkRk

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    1. Adesso l'hai scritta tu una bella poesia. "Un altro giorno che se ne va". Sembra che faccia niente di diverso: tutti in 24 ore se ne vanno in un attimo e non ci sarà più da vivere un 24 febbraio 2019. Finito. Volato via. Vorbei. Cosa lascia? TRISTEZZA. Solo quella? Sì solo quella, Se infatti sarà stato un bel giorno, tristezza per non poterlo incontrare più; se invece sarà stato un brutto giorno, ancora più tristezza perché non ti verrà di ricordarlo senza appunto immergerti nella TRISTEZZA. E bravo tu, che mi sei diventato anche filosofo. Mi dai l'idea di vivere un momentaccio, ma vedrai che ne uscirai fuori, perché tu hai un grande spirito di adattamento. "fatica del vivere e TRISTEZZA"

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    2. No nessun momentaccio, ma solo fatica del vivere !
      Ma, visto che Irene si è dichiarata disposta a farci un dono ... allora vediamolo, se possibile, questo dono chopiniano !

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    3. Certo! è troppo bella questa commistione di sentimenti che avete creato...

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    4. @Cavaliereerrante. La fatica di vivere mi fa pensare a "Il mestiere di vivere". Tutti i mestieri sono faticosi e a lungo andare annoiano. Quello di vivere, dà affaticamento e noia. Però basta girarsi da un'altra parte che la fatica, la noia, l'abulia scompaiono e tutto ti appare interessante, quello che ieri hai mandato a quel paese.

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    5. @ Irene. Credo che sia venuta su da sola questa "connistione di sentimenti. Anche lui è un Vincenzo da tanti anni, come me, è in pensione come me ed è uno de noantri. Non sente odore di pesce come capitava a me da giovanotto (abitavo nella strada parallela del nostro mercato del pesce.....un po' de puzza rimane sempre attaccata, capirai.

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    6. Ok!! allora questo è per voi ^_^
      https://dadirriblog.blogspot.com/2019/03/sir-iacoponi-cavaliereerrante.html

      Piccolo pensiero scaturito dai vostri pensieri... tra una fatica e l'altra di vivere :*

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    7. L'ho scoperto solo oggi. Bellissimo e scritto col corazon. Mi ha commosso.

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  7. WOOOW. Strepitoso questo stralcio. Mi viene in mente che potrei confezionarvi un dono, a entrambi, con Chopin incluso... Che emozione.

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    1. Grazie per Chopin, che fa sempre bene, ma anche Mozart o Beethoven. Pensiero musicale meraviglioso. A te l'onore di averlo avuto.

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  8. Thank You, Irene ... è bello condividere una emozione, ma, come sa bene il nostro Poeta Vincenzo, la tristezza rimane e, benchè condivisa, resta un fardello assai pesante da portare ! E allora ben venga il magico Chopin a risollevarci !
    😊
    °°°
    https://youtu.be/toZSEis5aHk

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    1. Sottoscrivo tutto, perché oggi ti sento particolarmente ispirato. Thank You!

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  9. Caro Vincenzo, sono nuovo per il tuo blog, so che non capisco tanto delle grandi culture, sono uno che presto cioè a settembre se Dio vorrà saranno 89 anni.
    Sai la mia vita è stata molto difficile, ho perfino scritto un libro, che si trova nel mio blog, li racconto tutto ciò che ho vissuto specialmente la seconda guerra mondiale. Credo che ripasserò qui da te se anche mi sarà difficile commentare.
    Ciao e buon inizio della settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Ben arrivato Tomaso. Mi ero abituato a trovarti molto speso come primo lettore e commentatore. Credi a me che tu ui tuoi attuali 89 anni in corso li porti meravigliosamente.
      Auguri e tanta salute. Enzo
      Ho quattro anni meno di te, mica cinquanta e me la passo sontuosamente. Il cervello è tutto qui, da me, nel mio crapon.
      La nostra generazione si è comportata molto bene e continua così; siamo proprio bravi.

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  10. Complimenti belli versi.
    Ma posso farti una domanda terra terra: le poesie vanno spiegate?
    Dall’autore?
    Ti spiego son venuto da te per rimbalzo dal post che Irene vi ha dedicato a te e a Cavaliereerante
    nel suo di blog.
    Son andato un po’ a ritroso , leggendo i commenti e son arrivato alla parafrasi della tua poesia che ti ha chiesto Irene.
    Non è strano...?te lo chiedo molto umilmente , ho sempre pensato che le poesie vivessero delle emozini che riescono a trasmetterti senza essere per forza spiegate.
    Per lo meno non dall’autore.
    Detto questo ti faccio i complimenti ancora e ti scrivo quello che ci ho visto io dai tuoi versi.
    Ho visto una natura non così distruttiva è insensibile delle sorti umane come scriveva Leopardi ma una natura in in certo senso succube delle idee dell’uomo.
    Siano incomplete , dimenticate leggere come piume alla fine arrivano a toccare il bosco a cercare tappeti sicuri dove posarsi.
    Ma non sempre il contatto con queste idee umane
    piace alla natura e dalla leggerezza dei primi versi si arriva all’urlo di protesta finale di essa contro l’uomo che troppe volte non la rispetta.
    Buona serata Vincenzo.

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    1. Ottime cose scrivi MAX, molto sensate. Rispondo in ritardo percché solo oggi ti leggo.
      La parafrasi me l'ha chiesta Irene e l'ho esaudita; di solito non lo faccio non per snob ma perché non sono eccellente nelle interpratazioni delle MIE poesie. IGNORO come vengano! Prorompe un verso o due, venendo da dentro di me, lo sento e lo scivo; arrivano altri e mi si apre uno scenario e scrivo sotto questi impulsi, generalmente dalle 22 alle 0,2 della notte. Vado a letto e ci dormo sopra, Al mattino rileggo e sento il senso. Penso anche io che siano emozioni istantanee, quel qualcosa che non puoi esprimere con un racconto, ma solo con una poesia, lasciando il verso uscire senza intervenire quasi. Porto sempre con me la mia Parker e un libretto per appunti. Se non trascrivo subito il concetto è perduto e non lo ritrovo più.
      In effetti qualche volta -non è assurdo- ho capito quel che intendeva la poesia dai commenti di qualche lettrice. Comico ma questa è la verità. Come hai fatto tu: la natura della mia poesia è succube delle idee dell'uomo, ed il finale, come tu scrivi "l'urlo di protesta contro l'uomo che troppe volte non la rispetta" cioè tu hai visto molto a fondo quello che io intendevo, argutamente.
      Cuique suum: io l'ho scritta e tu ne hai tratto le giuste emozioni. Poesia centrata, parole non sprecate.
      Grazie Max.

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    2. ehm...mi scuso per la mia frequente ignoranza poetica ^_^. Spesso leggendo una poesia mi sono ritrovata a chiedermi cosa effettivamente il poeta volesse dire, se effettivamente collimasse con il mio sentire. E' ovvio che non è possibile andare da tutti i poeti a chiedere: scusa, ma tu che intendevi quando hai scritto questi versi?- che poi so anche io che la poesia va di impulso, di pancia, in qualcuna mi sono cimentata. Tuttavia, ritenendo io Vincenzo un Maestro, per altro disponibile e a portata di domanda, mi sono spinta... :P... E' strano, sarò strana, me lo dicono in tanti... Molto umilmente lo ammetto. Pardon.

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    3. A me puoi chiedere tutto, sono sempre disponibile e ni piace colloquiare con persone intelligenti. Con gli stupidi non mi cimento.

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    4. Tu sei un galantuomo, schietto e sincero, diretto 😊E sei un Maestro. Sempre vorrò chiederti approfondimenti. Un abbraccio, Vincenzo

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  11. Ti perdono😂!!!!
    Ma dai Irene non te la sarai mica presa per sta cosa?
    La tua domanda era legittima ...quello che non capivo io era la risposta di Vincenzo.
    E infatti gliel’ho chiesto.
    Te non ti devi sentire in difetto..anzi ti chiedo scusa io se il mio discorso si è prestato a fraintendimenti
    non era mia intenzione!
    Tutto qua.
    Ciao a tutti

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    1. Sono un tantinello ormonata ultimamente 😆😆ma da qui a pigliarmela per uno scambio di idee ce ne passa 😌😌... Strana si, ma una nticchia intelligente mi auguro pure 😜😗 Buona giornata 😊

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