sabato 27 maggio 2017

UN PASSO INDIETRO UNO AVANTI


Un passo indietro nella memoria,
un passo avanti nella fantasia;
quello che si credeva abbandonato ritorna,
quello che si pensava impossibile
galleggia sopra una superficie effimera
specchiata sul soffitto
che ti cola addosso goccia a goccia.

Ruminare il passato non cambia
cause ed effetti, ma solamente
la posizione degli schemi mentali:
due pagine più avanti
tre scaffali più indietro,
ma rimane tutto lì
seppellito sotto detriti polverosi
di lunghe giornate vive,
mai moribonde, solo assopite.

Fare esplodere schegge di futuro
non esalta, non deprime,
ma prolunga la vita
rimandando sempre
ad un provvido domani
il materializzarsi di ipotesi
di sogno, l'emergere
della parte sommersa
dell'iceberg,
immaginata liquida e trasparente
quel che basta
a conficcarcisi dentro come
lo sperone di un vecchio veliero.

***
Maximiliansau  17 maggio 2017

***

8 commenti:

  1. In due parole.... mai arrendersi!
    Tenere anche un occhio sul passato ma essere proiettata al futuro.
    Eccome!

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    1. Ci sei. Esattamente come hai detto tu. Non dimenticare MAI il passato -è la tua storia- ma "proiettarsi SEMPRE nel futuro.
      Ci capiamo, Pat.

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  2. la vita è come un bel tappeto, magari un Bukhara i cui colori sono caldi, armoniosi tra loro, con quelle migliaia di nodi fatti a mano che posso riuscire più o meno perfetti.
    L'importante è l'insieme, anche se nei suk mediorientali te li fanno calpestare, il nostro bukhara lo dobbiamo preteggere affinchè non venga troppo usurato , anche a costo che valga di meno per gli altri Tutti i nodi sono importanti, anche quelli imperfetti che non si possono correggere. Il nostro tappeto esige che si continui a tesserlo anche inserendo un filo stonato che solo noi possiamo vedere e che, a volte, andiamo a cercare subito distinguendolo dagli altri perchè appartiene solo a noi Aggiungere un altro piccolo ornamento, che gli altri non possono cogliere, soddisfa il nostro personale e necessario gusto del bello
    Cri

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    1. Grandioso intervento Cris! Questa del Bukhara mi piace proprio.
      È vero: a volte bisogna inserire un filo stonato, che non c'entra niente e che gli altri NON devono vedere, perché è cosa nostra, lo dobbiamo vedere soltanto noi. A me capita spesso di inserire questo fremde Seidenzwirn, ma poi me ne scordo e finisco con l'inciamparci io. Complimenti per la tua prosa.

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  3. Io in questi tuoi versi ci ho letto un invito a non stare fermo a macerarsi, vivere il presente avendo una propria memoria storica del passato e guardando al futuro ma più come un modo per alleviare la sofferenza della propria immobilità attuale piuttosto che per aggredirlo e viverlo. Altrimenti, a mio parere, non avresti scritto

    "Fare esplodere schegge di futuro
    non esalta, non deprime,
    ma prolunga la vita
    rimandando sempre
    ad un provvido domani
    il materializzarsi di ipotesi
    di sogno,"

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    1. Lettura perfetta come ti capita sempre, Daniele. I fatti che si susseguono in fila indiana sono così sistematicamente deludenti che più guardo al futuro più mi rattrista il panorama che intravedo. Forse sono ingiusto, ma rimanendo al campo puramente letterario un poeta non fa politica che relativamente, il resto sono i suoi sentimenti -come benissimo sai meglio di chiunque altro- le sue sensazioni tattili, visive e uditive, il suo vivere in mezzo agli uomini vedendo spesso quello che gli altri trascurano.
      No, hai ragione, non avrei scritto quei versi se avessi voluto "aggredire e vivere" il futuro.
      Aspetto sempre il tuo commento perché tu sai vedere attraverso le parole del testo, per convincermi se il messaggio poetico sia valido o meno. E di questo ti sono grato.

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