mercoledì 31 maggio 2017
LA MAGIA DEL SUDOKU
La fascinazione, l'equilibrio, l'alchimia perfetta,
la modulazione sonora
dei numeri da uno a sedici
magicamente chiusi in quadrati,
quattro per ogni lato,
complessivamente sedici quadrati
contenenti ciascuno sedici numeri,
ecco, è il martellare di questa cifra -sedici-
che ossessiona,
in tutto duecentocinquantasei numeri
di cui centotrenta già stampigliati
e centoventisei da inserire,
spesso così imperviamente
da sfiorare la veemenza, da far
lacrimare gli occhi
questo è il senso della vita da scoprire,
dove i numeri sembrano infiniti,
nuovi ogni giorno e invece poi scopri
che sono sempre gli stessi
incrociati ogni volta in modo differente,
mai fidarsi degli accoppiamenti,
delle scale, dei contrasti
perché alla fine mancano sempre un paio
di numeri, magari in una colonna
non hai il quattro ma ben due volte il sei
e in una riga ti manca un dieci mentre
hai un nove di troppo.
Così funziona. Quando fai il conguaglio
dei successi e delle giornate sfortunate e infelici,
dei favori fatti e ricevuti,
dell'amore che hai donato e di quello
avuto in cambio
i conti non tornano mai.
Inutile rifarli, sbaglieresti anche
quelli che sembravano esatti.
Ma poi chi ha detto che i conti
alla fine debbano sempre tornare?
Lasciamoli tutti sospesi,
in un'eterna formula aritmetica
dove sottrarre, dividere, aggiungere,
moltiplicare beatamente e perché no
incoscientemente sia obbligatorio,
tanto alla conclusione il risultato
sarà sempre lo zero.
***
Maximiliansau, 7 aprile 2017
***
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Sudoku come metafora della vita. Alla fine lo zero come conclusione, come fallimento. E tenti, tenti ed insisti e se non è destino i numeri non torneranno. Perché in realtà per alcuni i numeri tornano, o forse barano per farli tornare.
RispondiEliminaNaturalmente -e non potevo aspettarmi altro- hai immediatamente centrato quello cui intandevo alludere: il sudoku come "metafora della vita". Lo zero non indica solamente il fallimento di ciò che si è tentato di fare, ma anche la non volontà di fare qualcosa, di non fare niente, l'inerzia assoluta, il lasciarsi trascinare, vada come vada, tanto qualsiasi cosa si faccia il risultato è già stato scelleratamente stabilito da chi comanda questa barcaccia scassata.
EliminaMia mamma è una fan sfegatata del sudoku, e da vecchiettina saggia, temo che qualche volta ormai bari anche lei. Ma è un barare innocuo, un patto di serenità con se stessa, che non coinvolge il mondo ed il suo destino. Quello che mi preoccupa è il mio barare con me stesso, con l'amore donato e quello ricevuto, con i sorrisi elargiti e quelli che ancora aspetti, in omaggio ad un'esistenza che non funziona così "perché tutte le volte che aspetti un segnale, quel segnale è già arrivato, tutte le volte che desideri un sorriso, lo devi già restituire" ;)
RispondiEliminaSe non fai numero per numero col Sudoku devi barare, altrimenti alla fine ti trovi in un cul de sac da cui non esci più. Capisco tua mamma. Barare con se stessi è la cosa più facile che esista, basta chiudere gli occhi e turarsi il naso. Se ne ottiene una situazione di stallo, che a me personalmente fa schifo, ma serve a qualcuno per poter sopravvivere. Vero quello che tu dici: tutte le volte che aspetti un segnale o è già arrivato o non arriverà mai; tutte le volte che desideri un sorriso, quando poi arriva lo devi restituire subito. Questo capita a chi è di animo gentile e leale, non capita agli egoisti, ai profittatori, agli immorali. Allora se ci contentiamo del nostro stato di homo sapiens et superior non dobbiamo lamentarci se poi rimaniamo col conto in deficit fino alla fine.
RispondiEliminaI conti non torneranno mai, Vincenzo e se tornassero è perchè ne abbiamo sbagliato uno. Che sia per errore o volutamente non indaghiamo.
RispondiEliminaQuando la differenza tra quello che avremmo voluto e quello che è non è troppo grande, llasciamo correre ed accontentiamoci. Almeno forse bandiamo l'ulcera
Lasciami l'illusione di avere sbagliato a conteggiare, anche se sarebbe la prim volta in vita mia. La matematica mi stava sulle palotas ma in aritmetica ero una bomba, e sono una bomba, sia come velocità di esecuzione -anche le divisioni ciò fino al divisore a tre cifre- ia come esattezza. Ma voglio ingannarmi un po'.I conti non tornano perché ho sbagliato io, ma non mi va di rifarli.
EliminaNel mio primo romanzo scrivevo che se un uomo in certe fasi della sua vita non ingannasse se stesso non riuscirebbe ad andare avanti. La realtà è fredda e uccide a volte. Infatti io non ho mai sofferto con lo stomaco e organi nei paraggi.
Perfetta l'allegoria che, con fantastica perizia hai creato tra la vita e il sudoku
RispondiEliminaFin dalla data della nascita, i numeri diventano i testimoni delle nostre azioni , negative o positive che siano, e dobbiamo destreggiarci tra essi con agilità e filosofia.
Il mio sudoku deve sempre riuscire con esattezza e il barare non mi darebbe nessuna soddisfazione alcuna.
Sono un'appassionata di sudoku e se ti piace arrovellarti prova quello diagonale, di cui ti ho mandato un esempio. Tu non molli, lo so.
Cri
Ho fatto tutti i tipi di sudoku, nemmeno ricordo quali tanti che erano. E ne inventano sempre nuovi, ma da qualche anno seguo un'emittente che produce un libretto di un centinaio di pagine: si chiama "Profisudoku" ha da 9 da 12 e da 16, velenosi. Qielli facili non mi divertono, non baro. In Italia faccio quelli di mia figlia Monica -bestiali- con pochi numeri base. Lì te la devi lottare. Per farne uno a volte ci si mette mano successivamente in tre -io, lei e mio genero- e per essere cattivi si toglie la serie di soluzioni. Qualcuno proprio non riesce. Si tratta di usare la matita e cancellare in continuazione. Non mollo, ma mi ci incazzo come un porcospino ingrifato.
EliminaVIN
Ma il diagonale è diabolico.
EliminaAnche io faccio solo i difficili, quelli che tirano scemi.
Quello che mi hai proposto è da rimbambimento collettivo.
EliminaSai che me l'ero pensato che tu passavi il tempo scervellandoti co sta roba? Così, mi pensavo che anche tu ci facevi le ore piccole. Non come me: io attacco a mezzanotte e vado a letto rincoglionito di numeri alla due e mezza. A volte mi si intorcinano gli occhi.....
Appena a letto crollo come un baby. Roon, roon, roon....
Sonno dei giusti e dei ladri.
Bella metafora, ma chi lo dice che i conti non possono tornare e che 1 con 1 deve per forza fare 2?
RispondiEliminaE che lo zero debba essere per forza un fallimento, chi lo dice?
Se invece fosse un punto di partenza?
Un abbraccio.
Forse l'esperienza, forse i tradimenti, gli accoltellamenti alla schiena, forse le delusioni o il veder naufragare certe speranze che i miei coetanei chiamano delusioni, può darsi che tu no le abbia provate...beata te e ti auguro di rimanere così, non toccata dai danni di un tradimento.
RispondiEliminaLo zero alla fine è un fallimento, Ofelia, all'inizio -perché c'è chi parte da zero- è un punto di partenza.
Uno più uno fa sempre due. Forse tu alludevi ad una vecchia canzonaccia goliardica, cha andava alla grande a Roma e che diceva:
2 più 2 non fa sempre 4; qualche volta fa 3 e qualche volta 5.
Ma alludeva alle ammucchiate che cominciavano ad andare alla grande nella Roma bene degli anni '60, e che significava che si fanno mucchi a quattro -due ragazze e due ragazzi- allora qualche volta una si scolla e siamo in tre, qualche altra volta ci scappa il bebè e siamo in cinque.
Un abbraccio.
Se vogliamo parlare di tradimenti, accoltellamenti alla schiena e delusioni non basterebbe una vita intera.
EliminaEsco da un matrimonio con un uomo violento, amici che sapevano e tacevano, amiche che hanno voltato le spalle.
Diciamo che le canzoni goliardiche non sono per me e che uno zero è sempre qualcosa di positivo perché si può ricominciare e uno più uno alle volte fa sempre uno, se quell'uno sei tu e ti basti è più che sufficiente.
Un abbraccio.
Non potevo sapere quel tuo personale manco.
EliminaPerò immagino che ti sia ripresa. Bellissima la definizione finale: "uno più uno fa uno, se quell'uno sei appunto tu e basti a te stesso e puoi ricominciare".
Perfetto Ofelia. Lo sai che se fossi nata femmina avrei avuto il tuo nome? Papà si chiamava Amleto e sperava in una femminuccia.
Abbraccio.
I numeri, che mondo fantastico!
RispondiEliminaIo penso come Einstein, è tutta un'avventura, non ci sono regole predefinite e un fallimento è sempre una risorsa.
Se una legge fallisce, ne creiamo un'altra.
Se un progetto non funziona, c'è un'altra strada.
La vita è uguale.
Ho letto la tua risposta ad Ofelia, secondo me lei alludeva al principio fisico per cui 1 e 1 non fa 2 ma può essere visto come 11 oppure come 1 elevato ad 1 oppure in campo informatico come "yes and yes" quindi due informazioni positive.
Detto questo, appena il romanzo su Adriano e Antinoo esce in cartaceo ti informerò!
Un abbraccio, Franny
In effetti per tipi come me ogni fallimento è un vivissimo impegno a riprovarci con maggior forza e concentrazione. Mai abbandonato un progetto morto per strada, ma ritoccato e rimesso in corsa.
EliminaRisposta ad Ofelia. Mamma mia mi costringi a riveder le mie nozioni matalgebricaritmetichinformatiche!
11 potrebbe essere, ma 1 elevato a 1 non fa sempre 1? Ben altro in campo informatico, cioè "yes and yes" cioè + e +.
Potrei anche starci.
Ti ringrazio della tua cortesia per A+A cartaceo.
Ciao Franny, abbraccio ricambiato.
VIVA L' ITALIA, messer @Jacoponi ... VIVA LE SUE ECCELLENZE INEGUAGLIATE, come le rombanti, acrobatiche FRECCE TRICOLORI che solcano il cielo, o i nobili CORAZZIERI che scortano il Presidente della Repubblica, presente alla cerimonia sull' Italianissima Lancia Presidenziale ... la stessa usata, many and many years ago, dall' allora Presidente Luigi Einaudi !!! ^_^
RispondiEliminaViva sempre questa Italia, larga di maniche con tutti, che ti dà tutto e niente ti chiede (perché Equitalia non l'ha inventata lei), che ha miliardi di metri cubi solcati da millenni di storia e di cultura grandiosi, che non si lamenta con quei suoi figli cretini che vogliono coprirla di cemento di infima qualità, che poi provoca crolli micidiali e tragici; viva l'Italia dove nasce un sole ogni mattina che è il più bello del mondo; viva tutto quello che c'è qui su questa terra di santi poeti e navigatori, pittori e artisti che il mondo ci invidia e di cui noi italiani sembra che ce ne freghiamo proprio. Ma la speranza in un popolo migliore non muore.
EliminaCiao cavaliè.
Scusami se te ne chiedo conferma: è tuo il commento con l'indirizzo mail che ho ricevuto? Non vorrei fosse oblivius, personaggio totalmente fuori controllo, è per lui che ho inserito la moderazione ai commenti.
RispondiEliminaNon volermene!
Me l'ero immaginato che la moderazione avesse il suo nome. Sì l'ho scritto io quel commento da NON pubblicare per non dare a certa gente come questo sciocco l'opportunità di venirmi a rompere i cabasisi a casa mia.
EliminaTi aspetto.
Tranquillo, non lo pubblico di sicuro.
EliminaSono fuori per qualche giorno, ma poi ti racconterò quest'assurda storia.
Ciao
Azz!l'avevo pubblicato per errore!
EliminaGià tolto!
Scusa sta sbadata!!!
Ahahahah non me la sono proprio presa, hai letto infatti qiel che avevo scritto.
EliminaFai il ponte? Divertiti, poi mi racconti.
Ciao.
Me lo rimandi con un commento che non pubblicherò?
EliminaNella fretta di cancellarlo, ho dimenticato di trascriverlo!
:-(
Non l'hai inserito!
RispondiEliminaComunque stai tranquillo, ho già cancellato tutto senza pubblicare
Scusami! ma si vede che m'era venuto il ditino compulsivo: ho doppiato il commento per ben due volte!
RispondiElimina