giovedì 6 aprile 2017

SCRITTO E RISCRITTO


Ho scritto e riscritto le fasi salienti
della mia vita cambiando ogni volta i tempi
verbali. Al presente, al passato remoto,
al futuro mutava la sensazione degli
avvenimenti e l'involucro dove di volta
in volta li andavo inviluppando
come se fossi continuamente nuovo protagonista
e nuovo spettatore. E la storia sempre
identica, antica pergamena
che si srotolava nello spazio tra cielo
bassissimo e terre a perdita d'occhio.

Così sono riuscito a schedare gioie e dolori,
entusiasmanti slanci e depressive sindromi,
freddamente, come fossero avvenimenti,
sensazioni e cose di estranei, cui prestavo
la mia forma, il mio volto e la mia voce
senza aggiungere nulla di personale,
né una goccia di sudore, né di sangue,
né una lacrima e nemmeno un sorriso.

Questa la vita da vivere, con distacco,
alla me ne infischio, senza mai
tachicardie, né rimorsi: guardarsi
dietro soddisfatti per avere evitato
di sguazzare in una pozzanghera
e i prossimi passi più leggeri e sicuri
là dove gli occhi non arrivano
a vedere, ma che importa
non rimarranno le mie impronte
nel fango, e il cielo resta sempre basso
ma infinito e il mio respiro
prolunga comunque l'orizzonte.


***
Maximiliansau, 15 marzo 2017

***

10 commenti:

  1. un'immagine poetica lucida ed emotiva al contempo che ci racconta la tua vita o meglio il tuo modo di volerla vivere. Adoro ogni singolo verso come tante piccole gemme meravigliose che ti seducono e ti conquistano l'attenzione e l'emozione per portatati fino in fondo per conoscere l'uomo Vincenzo in tutte le sue sfaccettature e come tutti noi capace di "schedare gioie e dolori" per andare avanti. Poesia davvero straordinaria anche per come hai scelto le parole, di getto forse ma perfette e che emotivamente ti conquistano permettendoci di conoscerti forse un po' di più. Ma che anche tu sei un poeta vero lo sappiamo tutti noi che ti seguiamo e l'abbiamo capito subito dalla prima volta che ti abbiamo letto. Per me almeno è stato così, ma qualcosa mi dice che in questo caso posso arrogarmi il diritto di parlare per tutti gli altri.

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    1. Non solo te lo concedo ma ne sono fiero. Riuscire a sollecitare ad un poeta "vero" quale tu sei le parole che tu dici sulle mie poesie è ben altra cosa che sentirle dire da altri. Anche io al primo impatto con te ho avuto la sensazione di stare scavando tra pagine di vera poesia.
      Francamente non mi ricordo come ci sia arrivato, ma è stato un vero colpo di culo.

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  2. Invidio la tua capacità di descrivere la vita con tutte le sue contraddizioni e sfumature e porgerla come in un gioco di specchi in cui le parole possono leggersi anche a rovescio.
    Grazie a Daniele che si è arrogato il diritto di parlare anche per me.
    Cri

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    1. Non ricordo come l'ho pensata, ma ho cominciato a scrivere ed è venuta così, con un paio di cancellature, ma non ho voluto cambiare poi niente. Quando l'ho riletta il giorno dopo ho visto le sfaccettature degli specchi di cui parli.
      Daniele ne ha tutto il diritto, anche perché essendo lui stesso un poeta vero con la P maiuscola riesce a trovare attraverso le righe cose che poi rivela in modo estremamente chiaro per i non addetti ai lavori, così come capita a me con le sue poesie -anzi con la sua poesia- dove intravedo e intuisco dietro gli angoli le origini della sua poetica.

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  3. La vita... strada dritta, strada con tornanti.... bello brutto, salite e discese...
    Sì, la vita è così. Come l'hai descritta così bene tu, Vincenzo.
    E come dici meravigliosamente alla fine, l'importante è rimaner puliti... senza he le nostre impronte restino sul fango.
    Bacio

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    1. Brava Pat, hai azzeccato il senso della mia poesia.
      Alla fine, guardarsi indietro e non vergognarsi degli errori commessi, né gloriarsi troppo dei successi ottenuti.
      Bacio

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  4. La vita come il mare, a volte calmo a volte impetuoso, un percorso di montagna intricato fatto di salite e discese, la vita come un cielo cupo ma capace di illuminarsi di meravigliose stelle.
    La vita che ci prende e ci travolge, ci fa cadere e rialzare. La vita è semplicemente vita.
    Un abbraccio
    Ofelia

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    1. Questo mi fa piacere. A cosa serve la poesia? Non solo a far trasognare fanciulle in fiore. Chi non conosce alcuni famosi quadri del settecento sopratutto francese, tipo Fragonard, che dipingeva fanciulle con gli occhi socchiusi ad inseguire sogni che erano loro apparsi leggendo quel libro che tenevano aperto mollemente abbandonato sul grembo col dito pollice di una mano a mantenere il segno? No non con le mie poesie, credo.
      Piuttosto a sollecitare interessi, o rimuovere pietre liberando sensazioni; a far fare riflessioni come le tue. Ofelia; a misurarti con chi la pensa a volte come te, a volte diversamente.
      Ricambio il tuo abbraccio.

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  5. Cambi tempo verbale e cambi l'emozione...magari ti distacchi da fatti e sensazioni, magari ne scrivi e riscrivi e questo aiuta a guardarne ogni aspetto, ogni sfaccettatura...eppure sembra più un "volerci entrare dentro"..questa la mia percezione, un voler capire di più ogni cosa e quello che ha lasciato. E continuare a camminar leggero, col respiro che prolunga l'orizzonte! Immagine bellissima Vincenzo! Viene voglia di respirare meglio e di più!

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  6. Io sono per natura un impulsivo-riflessivo. Non c'è quella contradizione che appare, almeno oltre quella in terminis. Voglio dire che non mi accontento mai della apparenza delle cose e voglio entrarci dentro. Scrivo e riscrivo cambiando coi tempi verbali il terreno e l'aspetto degli avvenimenti e delle sensazioni che essi hanno provocato nel mio sistema pensante e di vita. Solo così riesco a dare un senso compiuto a ciò di cui sono protagonista, alla mia vita, al mio mondo.
    Sì, la voglia di tirare respiri sempre più a fondo mi sta venendo ogni giorno di più.

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