martedì 21 maggio 2019

ODE ALLE PAROLE


Sono le parole a svegliarmi coi loro mugolii;
ronzano come api, rimbombano nei campi
fin dentro la mia testa in un pianoro fervido
di suoni mescolati in linee e punti
come musica nuova e giornaliera.
Sono le anime delle giovani parole appena morte
restate appese ai rami del bosco degli ulivi
del mio piccolo campo non coltivato.

Aprirò adesso una finestra per distendere
al sole le parole ad asciugare
ancora umide di idee e di intenzioni
intrepide, di sarcasmo e di speranze.

Tu pensi che io sia un incantatore
di serpenti, che dalla mia bocca le parole
scivolino fuori come liquido cheto,
che tutto ammanta, dolcifica,
insaporisce di miele,
mi fai sazio e saziatore di infelici
che in gioiosi trasformo.
Niente illusioni:
non ho poteri magici,
soltanto snido
parole,
le libero dal guscio, 
le lascio fibrillare al tiepido
calore dell'alba,
ruvidi cavalli scagliati al galoppo
in possenti praterie.

Le parole che si incartano in gola
escono dagli occhi come filmati barocchi,
fianchi di chiese antiche e di archi
disegnati su erbe, dipinti
di liquido colore disceso morbido dal cielo.
Nessuno sforzo a pronunciarle,
a ricordarle, a tenerle sospese,
nessuna sorpresa che possano resistere
a lungo come sculture eterne.
È con le parole che io tengo fermi e custoditi
gli architravi della mia vita
e di quella dei figli miei.

Lunghi rettilinei scorgo inabbissarsi 
all'orizzonte. oltre il mio sguardo, oltre
ogni immaginazione, nell'ignoto assoluto
che mi consola coi suoi silenzi.



08  maggio  2019


*****











6 commenti:

  1. Bellissimo questo sodalizio amoroso tra te e le parole, con queste che ti ronzano intorno, cercandoti, chiamandoti. E poi un susseguissi di immagini dipinte con maestria e sognante ed evocativa emotività: penso per esempio a

    "soltanto snido
    parole,
    le libero dal guscio,
    le lascio fibrillare al tiepido
    calore dell'alba,"

    Ma è solo un esempio, per una poesia intrisa di pennellate profonde ed evocative, intense ed illustrative, pennellate raffiguranti il tuo rapporto con le parole e con la vita.

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    1. Questo "sodalizio amoroso" come tu lo hai chiamato tra le parole e me esiste da molti anni, da quando si è fatto sentire in modo continuo e imperioso, da quando ho iniziato -da una vita- ad esprimermi in sensazioni uditive e visive, perché delle parole ne ascolti innanzi tutto il suono appena sussurrato e le vedi poi scritte per esteso nella loro corposità.
      Lo stesso, ma silenziosamente, avviene col segno e col colore e là diventa una composizione matura e complessa, che mi si rivela a tratti ampi, a piani sovrapposti, e pur essendo silenti riempiono le stanze e la natura libera che mi circonda.
      In questi momenti mi sento libero e immensamente sicuro e tutto mi si realizza concretamente, senza ombre ma solo luci.
      È sempre una grande emozione leggerti.

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  2. Tutte le menti sono zeppe di parole, ma pochi sanno esporle come te.
    Attento a non ascoltare le voci:)
    Cri

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    1. Ecco: saperle esporre con chiarezza, quello è il segreto, il modo che io conosco meglio per non prendere in giro chi mi legge. Chiaro e tondo specie im questo nostro mondo dove sembra la gente faccia apposta per confondere le idee. E allora io mi dico: un po' forse saranno poco capaci di esprimersi, ma un bel po' ci fanno, non ci sono, per non pagare il dazio, come si dice dalle nostre parti.
      Grazie Cris, a buon rendere.

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  3. Adoro l'architettura di queste e tutte le tue parole libere, caro Vincenzo...Enzo ormai...😁
    Grazie del tuo messaggio, ti abbraccio forte.

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  4. "...l'architettura di queste e di tutte le tue parole libere..."
    Felice espressione assai originale...marchio di famiglia a quel che sembra. Ti abbraccio, sorellina.

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