Alcuni giorni fa ragionando sul blog di Marina Guarneri, il taccuino dello scrittore, per dare forza ad una mia teoria ho riesumato un modo di scrivere che usavo ai tempi del liceo. Lo avevo chiamato murfico e ne andavo particolarmente fiero, tanto da averlo adoperato in alcuni miei temi, col dovuto rispetto per il mio professore molto conservatore, di cui però già avevo aggirato le difese obbligandolo a mettermi dei nove per temi in classe letterari o storici poco importava, che io svolgevo sotto forma di racconti. Costretto nel senso che erano scritti troppo bene e rimanevano col racconto nell'ambito del tema voluto.
Marina è troppo intelligente e preparata per fare una piega, tanto più che già conosceva il gliglico di Julio Cortázar.
Nei commenti salta su Luz, blogger col suo io, la letteratura e Chaplin, che facendo riferimento a Fosco Maraini mi invitava a scrivere ancora in murfico.
Naturalmente ho immediatamente esaudito quel desiderio, che era anche il mio, perchè il murfico mi incolla ancora alla pagina, mi riporta indietro ai tempi beati del liceo e già ci avevo scritto in non so più quale blog un paio di poesie.
Ne cito una sola frase per lasciarmi capire
Katiloffando came nen los kotriones de la rubenta orcheqquando al cupido pesiquamente ardilloso s'impriolò di biavida lacca.
Una cosetta così. E oramai mi era entrata nella penna e nella tastiera fuoriuscendo dalla capoccia mia. A quel punto però mi risovvenne che non solo di murfico vivevo, ma addirettura in quella meravigliosa stagione avevo iniziato a scrivere in imperocchese, diverso dal murfico, ma altrettanto stupefacente, al punto che dopo aver iniziato a scrivere poesie in quel linguaggio, che recitavo io stesso in classe con la voce di Ruggero Ruggeri il maggior attore teatrale dell'epoca, mi decisi, sollecitato dallo stesso professore diventato oramai un mio ultras da curva di stadio, a scriverci una commedia, che rappresentammo nel teatro Traiano a Civitavecchia.
La gente non sapeva se ridere o piangere, ma la serata era a scopo benefico e ne uscimmo tutti vivi e tra gli applausi.
Ieri sera sul tardi ero in apnea sprofondato nei miei ricordi ed ho scritto la mia ultima poesia in imperocchese.
Non vogliatemi troppo male, por favor, anche io ho tra i miei lati deboli quelli proprio deboli forte. Io comunque mi ci sono divertito alla memoria.
SQUINTERNANTE IMPEROCCHESE ARGUTO
La rimpinguata stoppa
s'arrovellava nella scarnita cappa
argomentando enfatiche scansie,
brusche effigiando allocuzioni
acquatiche a mo' di meritevoli
scalinate dalla sostanza
illuminata e bifora per la bisogna.
Volgevasi le gote da groppa a groppa,
piovasco il calibro de la sempreviva
calorosamente succube di una
trivella, biascicando notturne
preci ampollose di condimenti
allucinanti, a guisa di bretelle
caledoscopiche nonché raffinate.
Mungevano vacche bianche e variopinte
il proprio latte, svernando con
le brache a tracolla, cavernose
muggendo stancamente nei labbroni
dei mitili abbandonati
al vento della notte.
"Sorgi Petrillo e se vuoi essere
il primo della classe, dillo".
Fu il coro sottopassato dalle poppe
argute delle donne minute
che cercavano motti altosonanti
per sbatacchiare ortaggi e fuorviare
melanzane brucate a tutto spiano.
S'avvilupparono insieme tutti quanti
gli sbattichiappe e si leccarono i baffi
ciondolando dai rami nord e sud
del lago Trasimeno in piena
rivoluzione astrale, mentre
il gorgo si umiliava in processi
dispendiosi. Amen, disse il prete.
Fottiti, rispose il sagrestano.
*****
Poesia avveniristica numero uno
20 novembre 2017
*****
Divertente, molto. Bravo, anzi, bravissimo.
RispondiEliminaSenza nulla togliere devo dire che da anni i miei colleghi mi prendono in giro e si divertono per le volte che mi hanno ascoltato relazionarmi con persone supponenti e maleducate con frasi dette velocissime e inframezzate da parole con un certo senso in modo da dare a intendere all'interlocutore di essere lui a non aver capito, tipo: "invece di strafolare il pencolo, cerchi di proloquiare il consono del gabbio, capisce che non ne usciamo altrimenti... " ecc. detto velocemente e con tono serio.
Gli incauti non sanno che mi sono sempre ispirato, indegnamente, al "Lonfo" di Gigi Proietti 😃😃😃
Ma allora sei dei nostri!
EliminaSe gliele dici veloce non ci capiscono niente, ma fanno finta di aver capito tutto perché hanno orrore della figuracce.
Il Lonfo credo lo abbia creato Fosco Maraini, ma è stato portato al successo da uno strepitoso Gigi Proietti.
D'altro canto protericamente zampolato non si poteva arrochiare che in guisardo ludico e foggiatante.
Conosci il tedesco? Almeno un po'. Io ero stato eletto membro del consiglio comunale degli stranieri, poi anche in quello provinciale. Lì mi capita un olandese saccente che inizia a spoloquiare in hoch deutsche ma ne diceva che la metà bastavano. Ho chiesto la parola e ottenutala ho sparato velocissimamente: "Is abio getarquet süw natan feich zumpulos weilen mußulum in ävenates loquam süllabatur net wollitech adamantique futtimene gemochert".
Questa me la sono poi scritta e la tengo in un mio vecchio diario per questo la so così bene ancora.
È rimasto zitto a guardarmi tutto il tempo della mia sparata senza nulla più dire per tutta la serata.
Grazie dei tuoi apprezzamenti.
Sei una canaglia mitteleuropea 😃😃😃😃, hai fatto bene con l'olandese. Non hanno nemmeno una vera lingua sti dutchmen. Scherzo dai,io adoro gli olandesi.
EliminaIl fatto strano è che io sono stato qualche volta ad Amsterdamm, saltuariamente, mai oltre i tre giorni consecutivi. Eppure ho un perfetto accento olandese, e parlo proprio come Rudi Carrell. Non so perché, ce l'ho spontaneo. Ma tutti i tedeschi con cui parlo fanno tanto d'occhi quando dico loro che invece sono italiano.
EliminaL'olandese di cui parlo era anche lui convinto che fossi della sua razza e ci rimase malissimo che un altro hollender come lui lo avesse preso per il culo.
A me gli olandesi piacciono da matti, d'altra parte la loro lingua somiglia un po' al mio murfico tedesco.
Ci ho vissuto quasi un mese da giovane, mirabolanti avventure e pellegrinaggio alla casa madre della Heinecken, tutte cose da non raccontare ai propri figli 😃😃😃😃
EliminaSoprattutto se hai soggiornato a lungo al Tempio della Heinecken in devota preghiera...È una santa che fa miracoli mirabolanti, specie di notte...
EliminaMa cos'e la "supercazzola"???
RispondiEliminaAhahah scherzo, bravo eh ma sai io non so cosa commentare a post cosi raffinati😁😁😁
Sei troppo intelligente per controbattere in murfico.
EliminaSosqui volsurmio adamentosa lappa, si te consuli svuppa na rovasa la crubbia si contacia e mai ruqueta ne la marsata pappa.
Ti ho detto che saresti bellissima in mezzo ai murfici a dialogare, pensaci e se te ne venisse voglia ti faccio avere un invito al Castello di Wurschangall in Prestonkia, per il nostro prossimo convegno internazionale. Tema principale "El discosero brucicammolo de la badonsola de nos otros cominerici". Argomento interessantissimo.
Basta che mi fai sapere.
Ahahahah adoro!
EliminaAnca mi.
EliminaTu trabacchi l'usbergico volume
Eliminafora del moppo, consultorio zoppo
ne la natura de la laminosa
prurida e provida martinella in posa
come si aggrada, sotto la scalea
a rampicata su le scarpe ruge
che sostengono il groppo del lavigno
a piombo nell'asceso venti migno
sconsiderato e mutevole al tatto:
non fussi donna ma tu fussi gatto
traente ronfo da loquente
sorchio, muto scontroso e morchio
ciovaresti giovevole cuntatto
tracannoso e bilioso aspero fatto.
Forse perocchio che ti aveggia in coro
i follower amichi de la bazza
contrari a tutto quello che strombazza
potevimo tenerti in concistoro.
E mo risponni amica mia senza ritegno
che io stamatina me lo tegno
ne la buzza oleosa tutto quanto
quello che dissi e che sminassi tanto.
Wow!!!
EliminaEh caro Vincenzo...dovevi dare di più nel descriverla...
EliminaComunque ora che hai strallurgicato tutto dal tuo groppo ormai l'hai sminassato forte.
Mi ricorda un certo Cappellaio ed una certa Alice...
Bacio ad entrambi.
@Mariella.
EliminaOh genucovia, pelandrona assai
nocquero il becero della fiorita
veste pregevolmente straripante,
che la sirocchia si compinge alquante
mirandose a lu speculo
e nun vede che de famiglia
famigliare belle gambette
entrambe possedete,
nercio la mossa nercio lo
squamese io che ve abbraccio
entrambe tengo le braccia
appiene de femmine vezzose
e me ne vanto.
@Pia
Novvi più da dare ma da prendere
pulzelle dala ventosa benevola
malmessa in classifica
solo la squadra, imperocché
potenvio mettere al campo
belle cosce tornite
como le vostre che dovevino
traguardare li masculi
solo quelle e non più veggere
la palla che drento se saccava,
che allora primme in testa
stavio da tempo,
Pia e lassa, Pia e scappa via
che sorte già la processione
e tu ancora nun te sei vestuta
da principessa e movi il culo
che la processa già funisce.
E puto questo sermone
strallurgicai dal groppo
e m'arruvento al coppo.
Ciaooooooooooooooooooo
Fantastico. Mi risollazzo nel godimento di sta mirabolante sproloqueria dedicata alle ambedue pulzelle in sorelliade👏👏👏
EliminaAhahahahah...aspettate...mi riprendo e poi vi rispondo per le strinme.
Elimina@Mariella. Visto che podemos? Finché si scherza tutto se puote, romanendo nella confinantia de la gentilatia senza rompulare li parametrosi de l'educatia.
Elimina@Pia e porta a casa. Ma nun pià d'aceto. Io già me scurassico al pensere che tu me arrisponni per le strinme. Stemio cor fiato alloccato spettanno, ma fa presto.
Infrastruttando fra le strezze stratte
Eliminaincespricasti in gambe, palle e gatte.
Ma a dirla strutta:
Mariella non gatta perché non sgriffia, non sbruffa e non sfassa.
Anzi lei sguassa, assirvia e poi sgrussisce assai
ed un leon disventa se non sprittetti...sgruai!
Inoltre io non lasso e scappo via
anzi strombetto
ed oltre a gambe ce mettro
Crivelle de cervello e
se spremmetti, ogni donna asvebbre
Smeglio dogn'altro sguommo.
E con ciò t'astralunto.
Oh mi sfrugullia
Eliminala sguarnazza sparra,
scrumenta la soggettazione e sgarra,
nunqua a lo verso seconno nun comprì
indovo che s'anniscosero palle
tra gambe de gatte arfiose e sbotte.
Un revorvero acceso fua nel collo
potevimo tenesselo nel mollo,
Mariella sgriffia e mai nun sfassa,
surqua che guarda e poi prolassa
e tu strombettatora che non solo
gambe ce tene ma cervello a fette,
nun se saprebbe dove te lo mette
mentre che gambe veggio
e m'aritengo, ma raggionando bene
anche il cervello serve
quanno è poco in ogne loco.
Allora ce l'hai fatta tu cervello
ne le gambe d'una gatta gattosa.
Veni anca tu al Castello
di Wurschangall
a raggionar di muscalese infirdico
sbrodolatora de sillogismi:
e io lì te aspetto.
Ultimamente per i castelli ho una forte antipatia.
EliminaMa forse frequentando il tuo mi riprendo...lì dove ho interrotto c'è una profonda voragine.
Grazie, vada per il tuo Wurschangall e la sua reale dimora. Ciaooooooooo!
Allora d'accordo vi inserisco nel listone delle invitate voi due sirocchie.
EliminaCiaooooooooooooooooooooo:-)))
👏👏👏👏👏👏
EliminaMa tu sei un creativo nato. Complimenti e complimenti anche a Massimiliano.
RispondiEliminaBuona serata.
sinforosa
Dai Sinforosa, vieni anche tu al castello di Wurschangall.
EliminaCi saranno tutti gli epigoni del Muscalese infirdico mollamentosi sbrodolati e circonflessi. Se dovessi avere paura di non seguire c'è la traduzione simultanea dal murfico all'imperocchese tutta maiuscola e in versi trinacrici baciati innanzi e indrio. Una soavità credi a me. Ci conto su te e Mariella.
Tutto pagato tutto gratisse.
Sono contento che aderisci.
Complimenti hai pure inventato un nuovo linguaggio! Ammetto che anche io non saprei parlarlo, ma trovo fantastica questa tua ironica creatività!
RispondiEliminaNon penso di avere inventato niente. Forse nemmeno Fosco Maraini lo ha inventato, ma credo fosse in voga già da tempo questo vocabolario invertito ma incruento.
EliminaIo mi ci sono sempre divertito da matti. La differenza sta nel fatto che il murfico storpia e connubia parole del tutto inventate, mentre l'imperocchese estrapola le parole dal loro significato usandole in un contesto sintattico e letterario avulso dal reale.
Grazie della tua partecipazione.
Maddai, provaci che vedrai che puoi. Sei un creativo come me, ci riusciresti di sicuro.
😄già il murfico mi intrigava; adesso pure l’imperocchese! Pur non capendoci ‘na mazza riconosco una musicalità che aliena la mente in modo piacevole.
RispondiEliminaDovresti contattare Gigi Proietti e fargli recitare uno dei tuoi arrovellamenti in murfico o in imperocchese, sai che spasso!
Sei il terzo arguto folle scrittore che mi diverte con le sue creazioni linguistiche: gli altri sono il già citato Cortázar (dovresti leggere “Un certo Lucas”) e Burgess, autore di “Arancia Meccanica” con il suo geniale “nadsat.”
Oddio, Marina! Mi sto pisciando addosso per l'emozione. Cortázar? Burgess?...e io chi so? el terzero? Mamma mia!
EliminaGiggi me ceca n'occhio, però sì, sarebbe no spasso. Ho nelle orecchie l'incredibile imitazione degli chansonnier francesi che lui fece con la mitica "nun me romp er ca".
Hai attappato cor ditino er bucio...modo bislacco per dire che hai messo il dito sul punto saliente parlando di "...musicalità che aliena la mente in modo piacevole".
In effetti quello che devi ottenere -si ce l'hai ce l'hai sinnò te attacchi- è la musicalità, il ritmo e allora poco importa se ci capisci una mazza o meno, perché ti lasci trasportare e ti diverti:
smurtura soppo da sopigna roca
mentre la cotula se laveggia solca,
cotila e motila sta voraggia nana
cippica l'urpolo della morcastrana
e questo era in murfico;
volendo intaroccare la badessa
cogliemmo l'arso duomo sparacchiato,
furammo il maso, rimpinguammo il poto
fermo restando che non fosse muoto
e questo era imperocchese.
Ti ringrazio ardiposo e mentacatto
m'arivorto nel letto quatto quatto.
Ciao Marina, ciao.
E niente, mitico Vincenzo! 😁
EliminaFacciamo un giro di murfico? Dai che sento che ci riusciresti. Metti la lingua fra i denti senza morderla e...sparacchia.
Elimina😂 non saprei nemmeno da dove partire. Continua ad averne l’esclusiva, caro Vincenzo. 😄
EliminaTu inzisti e pronzi
Eliminache l'iddea suvranamente
da la capoccia dovesse sortere,
e lí che lu ciucciu s'arravoia
co le gambazze suoie
e se scuoia cosciazze e culatte,
imperocché dal funno dela calzona
dove lu deretano se le sona
dovessi tu le mejo iddee sortere
lasse, che bene assai
sullo langage novo ce passasse,
fusse murfico e fusse imperochese
ce potessimo frippere
nu mese antero, punto e accapo
e sentisselo vero como lu prece
che s'arruppa e sugna
mo tu me guardi
che fazzo carugna, ma io
sullo gegno de le persone conto
perché l'autri giudicheno
strunzate quello che geniale
s'arrocca a la vitazza.
Tu futtetigni e la cabeza
spazza de munniche ostranze
e resta in testa
come lo babbio dinto
a la furesta.
E mo non dire che non l'hai capita....
Ciao e buona settimana.
😄😄👏🏻👏🏻
EliminaVersuca, (dal crucco versuchen) provaci. Mariella che se scantava c'è assortita de faccela. Tanto meno ce azzecchi e più leggiadra sorte la parola smezzata, tanto più che t'appaura e de contro mejo l'hai detta de quello che l'hai scribacchiata.
EliminaCiaoooooooooooooooooooo.
Svenuta dalla meraviglia...
RispondiEliminaRiprenditi alla svelta, c'è bisogno anche di te
Eliminapratuculliasti immemore de li strombati curcioli
pervenuti notturni a li scompiati zurli,
mottasti un ciocolo di fortimenta ascesi
ne li borgesti manti
coadiuvati in feculi novanti nasi
beneficianti in cori sedimentati e stroppi.
Alloppia, bella bronza de novuli cacinati,
alloppia e struculia sti mordenti nautri,
fersuca de vanosia immantinata
burcula la sapienta arricolata, mentre
che la buzza se discanta all'oppia
de la sconocchia e sconocchiosa strampa.
questo era un canto in misto murfico, derivato imperocchese e sfociato il limpioso in
confidenziale murgito nostrano.
Capito tutto adesso perché ci aggrada la presenza tua?
Ciao multiforme ingegno naturale. Alloppia e spera
nel concitato serramano aqquatto
guarda che nun so matto
e nemmeno sbevazzato,
te luco e te riluco dentro un prato
como quanno la luna se stropazza
nell'erba de la guazza.
Lo so che non sei 'mbriaco, anzi, sei stracolmo di lucidità, sennò non riusciresti a scrivere quel che scrivi.
EliminaE che lo si comprenda o no non ha grande importanza: la parola che torna alle origini e ridiventa suono è la ricchezza dei poeti, lo dissi una volta ad un poeta tanto grande quanto anonimo.
Lo ridico qui.
Brava. Stavo appunto pensando che queste poesie solamente scritte valgono la metà. Anfrebbero recitate e nemmeno con l'enfasi da ultraterreno di Giuseppe Ungaretti, che le rantolava; nemmeno come Gigi Proietti che le mimava come solo lui riesce, ma potrei tentare di farle come Daniele recita le sue.
EliminaCi penso, perché la poesia è suono e ben lo sapevano i greci, ben lo sapeva Pindaro e Sofocle che cambiava metrica ogni verso dei suoi cori. La metrica! E che cosa è se non ritmo, se non suono?
Ecco, certamente questo intendevi scrivendo "la parola che torna alle origini".
Assolutamente d'accordo.
Una sorta di 'gramelot' da Nobel.
RispondiEliminaSei un genio!
Cri
Esatto Cris. Il "gliglico" di Julio Cortázar, il "lonfo" di Fosco Maraini, portato alla gloria da un mitico Gigi Proietti in TV, il "murfico" del sottoscritto, più che "l'imperocchese" sono una sorta di "gramelot" portato in TV alla grandissima da Dario Fo.
EliminaCol gramelot puoi parlare in tutte le lingue
Hy not jurcei very very noble mas que te chiero guberna el todos de la mucher noblesse vermel toi ce bon dela galére
eciutez noch Mal warum das nosotros kalenda kai ta loipà la terre entiere la troumbadour de la mejor substantia malada mobil e contraerea de la cupiata vostra, ascialambah allà allà mettillo accà vall'a truvà ngule a mammà. Comprende? Avez vous compru? Verstanden? Capite nu poche?
Grazie per il genio, ma sappi che a tanta gente non va a genio.
Praticamente un mix fra la poesia satirica del Trecento (sull'onda di Cecco Angiolieri) e un linguaggio più sgrezzo e contemporaneo da ragazzi di oggi.
RispondiEliminaInsomma, si va a briglia sciolta!
Un abbraccio :-)
Accidenti, addirittura Cecco "I vorrei che tu e Lapo e io".
RispondiEliminaLinguaggio sgrezzo da ragazzi di oggi: ragazzo o ragazzaccio non me lo sentivo dire dall'ultimo millennio. Mi inchino commosso.
Ai tempi del liceo, che finii nel 1952, trovai non so più dove il gramelot, usato più che altro per fare il verso a chi a quei tempi cominciava a sfoggiare l'inglese cattedratico o il francese di Moliere. Non mi ricordo come mi venne fuori la definizione di "murfico", ma ci passava. L'imperocchese è più recente, degli anni 70. Non conoscevo assolutamente il "gliglico", mentre per il "lonfo" ci pensò Gigi Proietti a seminarlo in quota.
Insomma mi ci trovo bene, anche se non lo uso con frequenza, dato che non è da tutti gradito. Ammetto che per i più sia solamente uno scioglilingua, mentre invece è una forma d'arte piuttosto raffinata. Ma non voglio polemizzare per questo. Io so comunque che esistono donne bruttine che attirano sessualmente più di certe bellone da copertina, e c'è anche più gusto a sorseggiarle. Sarà che si impegnano di più, naturalmente ma questo è un altro tema. A me il murfico dà tanta soddisfazione e mi fa ridere a crepapelle mentre lo scrivo, o creo se preferisci.
Un abbraccio.
Bello, grande, fallo di nuovo!
RispondiEliminaCosì, sgrezzo e diabolico :-)
Ciao mio magistro anziano!
Tu mi sgrezzoli e io m'imporpurisco,
Eliminati guardo al bugiolo e ti vedo chiara
come se solatata fussi nela notte.
Scrugna il guato e rubilla la somata
no prioccuparte se la morgia murfa,
che tanto primma o poe se fa la curgia
del vetturino senza la paranza,
che la perdette nel buio dela stanza
cercandoti subilla e raccagnotta.
e stavolta lasso la rima fállere che certo
te paria grave la parola scrotta.
Ciao bellissima e grazie del tuo intervento. Smack.
Se la mia prima "domenica del poeta" in quel lontano 2014 l'ho dedicata al Lonfo di Maraini, un motivo ci sarà.
RispondiEliminaTi ho letto con grammufico piacere. Sei un'arguccellenza. Anzi per dirla alla Maraini:
ci son meriggi gnàlidi e budriosi
che plògidan sul mondo infragelluto,
ma oggi è un giorno a zìmpagi e zirlecchi
un giorno tutto gnacchi e timparlini.
Buona domenica. Un abbraccio fritullo.
Che bello! Ieri in effetti ni è sembrato di vivere un giorno di zimpagi e zirlecchi, e la serata trascorsa a casa di mia nipote per vedere le foto che lei ed il suo compagno avevano scattato nelle loro vacanza cubana si è trattato veramente di un giorno tutto gnacchi e timparlini.
RispondiEliminaRicambio con suverchio limonoso il tuo abbraccio fritullo e ci aggiungo il mio grullico e musto.
Ciao Santa.
Attento tu.... limonoso con chi???????? 😈😈😈😈
RispondiEliminaIo a mattarellare son buona eh.... 😆😆😆😆
Ps mi spieghi perchè non mi arrivano più le notifiche del tuo blogghe?
Per le notifiche non ho la minima idea. Io non ho alterato niente, magari da solo può anche darsi. Io lascio completa autonomia alla mia macchinetta del misterioso mistero, tanto non potrei mai contraddirla. Sto studiando e ristudiando -così tanto per farti sapere- a postare sul mio blog foto e non ci ho ancora capito una mazza, ma forse ciò è dovuto al fatto che io penso ma chi te lo fa fare tanto non ci capirai mai un cas.
RispondiEliminaLimonoso io??? Como e quando por favor, habla claramente. Non capis nuia. Tranquilla quando vorticano mattarelli io scantono sempre prima. Imparato dal mio papà, uscito siempre vittorioso dalle pugne con mamma, ma come diceva anche Napoleone "con le donne la miglior vittoria è la fuga".
Smack
Non avevo dubbi 😆😆😆😆😆 Anna Maria ha tutta la mia comprensione 😊
EliminaE se capiss! Siempre la comprension a las mucheras y a los hombres nunca mas. Mai dire che il mattarello lo tenete sempre in mano voi, mai altrimenti vi viene un attacco di tosse convulsa. :-))
EliminaMa io so tosto.
Invito
RispondiEliminaTi ho nominato in un gioco, per stare un po' insieme, magari sorridere insieme... Sentiti libero, se ti va.
Questo è il post: http://lasantafuriosa.blogspot.it/2017/11/tagvery-pop-blog-i-miei-anni-90.html
Il regolamento del gioco lo trovi sempre sul post.
Se ne hai voglia... Anni a confronto, ricordi diversi.
Un abbraccio
Santa
Se non sbaglio l'ho letto ma non avevo capito fosse un invito. Innanzi tutto ti ringrazio, poi vado a rileggere più tardi.
EliminaAbbraccio.
Che dire? Fra Marina e me hai riesumato uno stile che definire buono è un eufemismo! :)
RispondiEliminaRiesumato è nel mio caso l'espressione giusta, anche se io nelle mie conversazioni con me stesso ho sempre usato il murfico. Non ci avevo mai fatto un post, questo è vero.
EliminaÈ stato per rispondere ad una affermazione di Marina che ho proposto il murfico per espimere una mia tesi. Dalla sua risposta e dal tuo commento mi è venuta voglia. Merito tuo e di Marina questa riesumazione, diamo a Cesare quel che è di Cesare.
Mi ricorda Gigi Proietti :)
RispondiEliminaMi sono piacevolmente persa tra questi due linguaggi che usi ad arte...anch'io ne colgo solo la musicalità, ma non è poco :)
Complimenti Vincenzo :)
Mi ti ero persa. Beh, certo impossibile non sentire la voc di Proietti che recita mirabilmente il LONFO. Tra l'altro io so romano ed ho una voce similare -nota bene, so recitare almeno le mie poesie non certo come Giggi- e quindi un po' ce smiccio.
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