lunedì 20 novembre 2017

MURFICO E IMPEROCCHESE


Alcuni giorni fa ragionando sul blog di Marina Guarneri, il taccuino dello scrittore, per dare forza ad una mia teoria ho riesumato un modo di scrivere che usavo ai tempi del liceo. Lo avevo chiamato murfico e ne andavo particolarmente fiero, tanto da averlo adoperato in alcuni miei temi, col dovuto rispetto per il mio professore molto conservatore, di cui però già avevo aggirato le difese obbligandolo a mettermi dei nove per temi in classe letterari o storici poco importava, che io svolgevo sotto forma di racconti. Costretto nel senso che erano scritti troppo bene e rimanevano col racconto nell'ambito del tema voluto.
Marina è troppo intelligente e preparata per fare una piega, tanto più che già conosceva il gliglico di Julio Cortázar. 
Nei commenti salta su Luz, blogger col suo io, la letteratura e Chaplin, che facendo riferimento a Fosco Maraini mi invitava a scrivere ancora in murfico.
Naturalmente ho immediatamente esaudito quel desiderio, che era anche il mio, perchè il murfico mi incolla ancora alla pagina, mi riporta indietro ai tempi beati del liceo e già ci avevo scritto in non so più quale blog un paio di poesie.
Ne cito una sola frase per lasciarmi capire

Katiloffando came nen los kotriones de la rubenta  orcheqquando al cupido pesiquamente ardilloso s'impriolò di biavida lacca.

Una cosetta così. E oramai mi era entrata nella penna e nella tastiera fuoriuscendo dalla capoccia mia. A quel punto però mi risovvenne che non solo di murfico vivevo, ma addirettura in quella meravigliosa stagione avevo iniziato a scrivere in imperocchese, diverso dal murfico, ma altrettanto stupefacente, al punto che dopo aver iniziato a scrivere poesie in quel linguaggio, che recitavo io stesso in classe con la voce di Ruggero Ruggeri il maggior attore teatrale dell'epoca, mi decisi, sollecitato dallo stesso professore diventato oramai un mio ultras da curva di stadio, a scriverci una commedia, che rappresentammo nel teatro Traiano a Civitavecchia.
La gente non sapeva se ridere o piangere, ma la serata era a scopo benefico e ne uscimmo tutti vivi e tra gli applausi.
Ieri sera sul tardi ero in apnea sprofondato nei miei ricordi ed ho scritto la mia ultima poesia in imperocchese.
Non vogliatemi troppo male, por favor, anche io ho tra i miei lati deboli quelli proprio deboli forte. Io comunque mi ci sono divertito alla memoria.

SQUINTERNANTE  IMPEROCCHESE  ARGUTO

La rimpinguata stoppa
s'arrovellava nella scarnita cappa
argomentando enfatiche scansie,
brusche effigiando allocuzioni
acquatiche a mo' di meritevoli
scalinate dalla sostanza
illuminata e bifora per la bisogna.

Volgevasi le gote da groppa a groppa,
piovasco il calibro de la sempreviva
calorosamente succube di una
trivella, biascicando notturne
preci ampollose di condimenti
allucinanti, a guisa di bretelle
caledoscopiche nonché raffinate.

Mungevano vacche bianche e variopinte
il proprio latte, svernando con
le brache a tracolla, cavernose
muggendo stancamente nei labbroni
dei mitili abbandonati
al vento della notte.

"Sorgi Petrillo e se vuoi essere
il primo della classe, dillo".
Fu il coro sottopassato dalle poppe 
argute delle donne minute
che cercavano motti altosonanti
per sbatacchiare ortaggi e fuorviare
melanzane brucate a tutto spiano.

S'avvilupparono insieme tutti quanti
gli sbattichiappe e si leccarono i baffi
ciondolando dai rami nord e sud
del lago Trasimeno in piena
rivoluzione astrale, mentre
il gorgo  si umiliava in processi
dispendiosi. Amen, disse il prete.
Fottiti, rispose il sagrestano.

*****

Poesia avveniristica numero uno
20 novembre 2017

*****  










56 commenti:

  1. Divertente, molto. Bravo, anzi, bravissimo.
    Senza nulla togliere devo dire che da anni i miei colleghi mi prendono in giro e si divertono per le volte che mi hanno ascoltato relazionarmi con persone supponenti e maleducate con frasi dette velocissime e inframezzate da parole con un certo senso in modo da dare a intendere all'interlocutore di essere lui a non aver capito, tipo: "invece di strafolare il pencolo, cerchi di proloquiare il consono del gabbio, capisce che non ne usciamo altrimenti... " ecc. detto velocemente e con tono serio.
    Gli incauti non sanno che mi sono sempre ispirato, indegnamente, al "Lonfo" di Gigi Proietti 😃😃😃

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    1. Ma allora sei dei nostri!
      Se gliele dici veloce non ci capiscono niente, ma fanno finta di aver capito tutto perché hanno orrore della figuracce.
      Il Lonfo credo lo abbia creato Fosco Maraini, ma è stato portato al successo da uno strepitoso Gigi Proietti.
      D'altro canto protericamente zampolato non si poteva arrochiare che in guisardo ludico e foggiatante.
      Conosci il tedesco? Almeno un po'. Io ero stato eletto membro del consiglio comunale degli stranieri, poi anche in quello provinciale. Lì mi capita un olandese saccente che inizia a spoloquiare in hoch deutsche ma ne diceva che la metà bastavano. Ho chiesto la parola e ottenutala ho sparato velocissimamente: "Is abio getarquet süw natan feich zumpulos weilen mußulum in ävenates loquam süllabatur net wollitech adamantique futtimene gemochert".
      Questa me la sono poi scritta e la tengo in un mio vecchio diario per questo la so così bene ancora.
      È rimasto zitto a guardarmi tutto il tempo della mia sparata senza nulla più dire per tutta la serata.
      Grazie dei tuoi apprezzamenti.

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    2. Sei una canaglia mitteleuropea 😃😃😃😃, hai fatto bene con l'olandese. Non hanno nemmeno una vera lingua sti dutchmen. Scherzo dai,io adoro gli olandesi.

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    3. Il fatto strano è che io sono stato qualche volta ad Amsterdamm, saltuariamente, mai oltre i tre giorni consecutivi. Eppure ho un perfetto accento olandese, e parlo proprio come Rudi Carrell. Non so perché, ce l'ho spontaneo. Ma tutti i tedeschi con cui parlo fanno tanto d'occhi quando dico loro che invece sono italiano.
      L'olandese di cui parlo era anche lui convinto che fossi della sua razza e ci rimase malissimo che un altro hollender come lui lo avesse preso per il culo.
      A me gli olandesi piacciono da matti, d'altra parte la loro lingua somiglia un po' al mio murfico tedesco.

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    4. Ci ho vissuto quasi un mese da giovane, mirabolanti avventure e pellegrinaggio alla casa madre della Heinecken, tutte cose da non raccontare ai propri figli 😃😃😃😃

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    5. Soprattutto se hai soggiornato a lungo al Tempio della Heinecken in devota preghiera...È una santa che fa miracoli mirabolanti, specie di notte...

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  2. Ma cos'e la "supercazzola"???
    Ahahah scherzo, bravo eh ma sai io non so cosa commentare a post cosi raffinati😁😁😁

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    1. Sei troppo intelligente per controbattere in murfico.
      Sosqui volsurmio adamentosa lappa, si te consuli svuppa na rovasa la crubbia si contacia e mai ruqueta ne la marsata pappa.
      Ti ho detto che saresti bellissima in mezzo ai murfici a dialogare, pensaci e se te ne venisse voglia ti faccio avere un invito al Castello di Wurschangall in Prestonkia, per il nostro prossimo convegno internazionale. Tema principale "El discosero brucicammolo de la badonsola de nos otros cominerici". Argomento interessantissimo.
      Basta che mi fai sapere.

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    2. Tu trabacchi l'usbergico volume
      fora del moppo, consultorio zoppo
      ne la natura de la laminosa
      prurida e provida martinella in posa
      come si aggrada, sotto la scalea
      a rampicata su le scarpe ruge
      che sostengono il groppo del lavigno
      a piombo nell'asceso venti migno
      sconsiderato e mutevole al tatto:
      non fussi donna ma tu fussi gatto
      traente ronfo da loquente
      sorchio, muto scontroso e morchio
      ciovaresti giovevole cuntatto
      tracannoso e bilioso aspero fatto.
      Forse perocchio che ti aveggia in coro
      i follower amichi de la bazza
      contrari a tutto quello che strombazza
      potevimo tenerti in concistoro.
      E mo risponni amica mia senza ritegno
      che io stamatina me lo tegno
      ne la buzza oleosa tutto quanto
      quello che dissi e che sminassi tanto.

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    3. Eh caro Vincenzo...dovevi dare di più nel descriverla...
      Comunque ora che hai strallurgicato tutto dal tuo groppo ormai l'hai sminassato forte.
      Mi ricorda un certo Cappellaio ed una certa Alice...
      Bacio ad entrambi.

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    4. @Mariella.
      Oh genucovia, pelandrona assai
      nocquero il becero della fiorita
      veste pregevolmente straripante,
      che la sirocchia si compinge alquante
      mirandose a lu speculo
      e nun vede che de famiglia
      famigliare belle gambette
      entrambe possedete,
      nercio la mossa nercio lo
      squamese io che ve abbraccio
      entrambe tengo le braccia
      appiene de femmine vezzose
      e me ne vanto.

      @Pia
      Novvi più da dare ma da prendere
      pulzelle dala ventosa benevola
      malmessa in classifica
      solo la squadra, imperocché
      potenvio mettere al campo
      belle cosce tornite
      como le vostre che dovevino
      traguardare li masculi
      solo quelle e non più veggere
      la palla che drento se saccava,
      che allora primme in testa
      stavio da tempo,
      Pia e lassa, Pia e scappa via
      che sorte già la processione
      e tu ancora nun te sei vestuta
      da principessa e movi il culo
      che la processa già funisce.
      E puto questo sermone
      strallurgicai dal groppo
      e m'arruvento al coppo.

      Ciaooooooooooooooooooo

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    5. Fantastico. Mi risollazzo nel godimento di sta mirabolante sproloqueria dedicata alle ambedue pulzelle in sorelliade👏👏👏

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    6. Ahahahahah...aspettate...mi riprendo e poi vi rispondo per le strinme.

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    7. @Mariella. Visto che podemos? Finché si scherza tutto se puote, romanendo nella confinantia de la gentilatia senza rompulare li parametrosi de l'educatia.

      @Pia e porta a casa. Ma nun pià d'aceto. Io già me scurassico al pensere che tu me arrisponni per le strinme. Stemio cor fiato alloccato spettanno, ma fa presto.

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    8. Infrastruttando fra le strezze stratte
      incespricasti in gambe, palle e gatte.
      Ma a dirla strutta:
      Mariella non gatta perché non sgriffia, non sbruffa e non sfassa.
      Anzi lei sguassa, assirvia e poi sgrussisce assai
      ed un leon disventa se non sprittetti...sgruai!
      Inoltre io non lasso e scappo via
      anzi strombetto
      ed oltre a gambe ce mettro
      Crivelle de cervello e
      se spremmetti, ogni donna asvebbre
      Smeglio dogn'altro sguommo.
      E con ciò t'astralunto.

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    9. Oh mi sfrugullia
      la sguarnazza sparra,
      scrumenta la soggettazione e sgarra,
      nunqua a lo verso seconno nun comprì
      indovo che s'anniscosero palle
      tra gambe de gatte arfiose e sbotte.
      Un revorvero acceso fua nel collo
      potevimo tenesselo nel mollo,
      Mariella sgriffia e mai nun sfassa,
      surqua che guarda e poi prolassa
      e tu strombettatora che non solo
      gambe ce tene ma cervello a fette,
      nun se saprebbe dove te lo mette
      mentre che gambe veggio
      e m'aritengo, ma raggionando bene
      anche il cervello serve
      quanno è poco in ogne loco.
      Allora ce l'hai fatta tu cervello
      ne le gambe d'una gatta gattosa.
      Veni anca tu al Castello
      di Wurschangall
      a raggionar di muscalese infirdico
      sbrodolatora de sillogismi:
      e io lì te aspetto.

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    10. Ultimamente per i castelli ho una forte antipatia.
      Ma forse frequentando il tuo mi riprendo...lì dove ho interrotto c'è una profonda voragine.
      Grazie, vada per il tuo Wurschangall e la sua reale dimora. Ciaooooooooo!

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    11. Allora d'accordo vi inserisco nel listone delle invitate voi due sirocchie.
      Ciaooooooooooooooooooooo:-)))

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  3. Ma tu sei un creativo nato. Complimenti e complimenti anche a Massimiliano.
    Buona serata.
    sinforosa

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    1. Dai Sinforosa, vieni anche tu al castello di Wurschangall.
      Ci saranno tutti gli epigoni del Muscalese infirdico mollamentosi sbrodolati e circonflessi. Se dovessi avere paura di non seguire c'è la traduzione simultanea dal murfico all'imperocchese tutta maiuscola e in versi trinacrici baciati innanzi e indrio. Una soavità credi a me. Ci conto su te e Mariella.
      Tutto pagato tutto gratisse.
      Sono contento che aderisci.

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  4. Complimenti hai pure inventato un nuovo linguaggio! Ammetto che anche io non saprei parlarlo, ma trovo fantastica questa tua ironica creatività!

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    1. Non penso di avere inventato niente. Forse nemmeno Fosco Maraini lo ha inventato, ma credo fosse in voga già da tempo questo vocabolario invertito ma incruento.
      Io mi ci sono sempre divertito da matti. La differenza sta nel fatto che il murfico storpia e connubia parole del tutto inventate, mentre l'imperocchese estrapola le parole dal loro significato usandole in un contesto sintattico e letterario avulso dal reale.
      Grazie della tua partecipazione.
      Maddai, provaci che vedrai che puoi. Sei un creativo come me, ci riusciresti di sicuro.

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  5. 😄già il murfico mi intrigava; adesso pure l’imperocchese! Pur non capendoci ‘na mazza riconosco una musicalità che aliena la mente in modo piacevole.
    Dovresti contattare Gigi Proietti e fargli recitare uno dei tuoi arrovellamenti in murfico o in imperocchese, sai che spasso!
    Sei il terzo arguto folle scrittore che mi diverte con le sue creazioni linguistiche: gli altri sono il già citato Cortázar (dovresti leggere “Un certo Lucas”) e Burgess, autore di “Arancia Meccanica” con il suo geniale “nadsat.”

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    1. Oddio, Marina! Mi sto pisciando addosso per l'emozione. Cortázar? Burgess?...e io chi so? el terzero? Mamma mia!
      Giggi me ceca n'occhio, però sì, sarebbe no spasso. Ho nelle orecchie l'incredibile imitazione degli chansonnier francesi che lui fece con la mitica "nun me romp er ca".
      Hai attappato cor ditino er bucio...modo bislacco per dire che hai messo il dito sul punto saliente parlando di "...musicalità che aliena la mente in modo piacevole".
      In effetti quello che devi ottenere -si ce l'hai ce l'hai sinnò te attacchi- è la musicalità, il ritmo e allora poco importa se ci capisci una mazza o meno, perché ti lasci trasportare e ti diverti:

      smurtura soppo da sopigna roca
      mentre la cotula se laveggia solca,
      cotila e motila sta voraggia nana
      cippica l'urpolo della morcastrana

      e questo era in murfico;

      volendo intaroccare la badessa
      cogliemmo l'arso duomo sparacchiato,
      furammo il maso, rimpinguammo il poto
      fermo restando che non fosse muoto

      e questo era imperocchese.

      Ti ringrazio ardiposo e mentacatto
      m'arivorto nel letto quatto quatto.

      Ciao Marina, ciao.

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    2. E niente, mitico Vincenzo! 😁

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    3. Facciamo un giro di murfico? Dai che sento che ci riusciresti. Metti la lingua fra i denti senza morderla e...sparacchia.

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    4. 😂 non saprei nemmeno da dove partire. Continua ad averne l’esclusiva, caro Vincenzo. 😄

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    5. Tu inzisti e pronzi
      che l'iddea suvranamente
      da la capoccia dovesse sortere,
      e lí che lu ciucciu s'arravoia
      co le gambazze suoie
      e se scuoia cosciazze e culatte,
      imperocché dal funno dela calzona
      dove lu deretano se le sona
      dovessi tu le mejo iddee sortere
      lasse, che bene assai
      sullo langage novo ce passasse,
      fusse murfico e fusse imperochese
      ce potessimo frippere
      nu mese antero, punto e accapo
      e sentisselo vero como lu prece
      che s'arruppa e sugna
      mo tu me guardi
      che fazzo carugna, ma io
      sullo gegno de le persone conto
      perché l'autri giudicheno
      strunzate quello che geniale
      s'arrocca a la vitazza.
      Tu futtetigni e la cabeza
      spazza de munniche ostranze
      e resta in testa
      come lo babbio dinto
      a la furesta.

      E mo non dire che non l'hai capita....
      Ciao e buona settimana.

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    6. Versuca, (dal crucco versuchen) provaci. Mariella che se scantava c'è assortita de faccela. Tanto meno ce azzecchi e più leggiadra sorte la parola smezzata, tanto più che t'appaura e de contro mejo l'hai detta de quello che l'hai scribacchiata.
      Ciaoooooooooooooooooooo.

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  6. Risposte
    1. Riprenditi alla svelta, c'è bisogno anche di te

      pratuculliasti immemore de li strombati curcioli
      pervenuti notturni a li scompiati zurli,
      mottasti un ciocolo di fortimenta ascesi
      ne li borgesti manti
      coadiuvati in feculi novanti nasi
      beneficianti in cori sedimentati e stroppi.
      Alloppia, bella bronza de novuli cacinati,
      alloppia e struculia sti mordenti nautri,
      fersuca de vanosia immantinata
      burcula la sapienta arricolata, mentre
      che la buzza se discanta all'oppia
      de la sconocchia e sconocchiosa strampa.

      questo era un canto in misto murfico, derivato imperocchese e sfociato il limpioso in
      confidenziale murgito nostrano.

      Capito tutto adesso perché ci aggrada la presenza tua?
      Ciao multiforme ingegno naturale. Alloppia e spera
      nel concitato serramano aqquatto
      guarda che nun so matto
      e nemmeno sbevazzato,
      te luco e te riluco dentro un prato
      como quanno la luna se stropazza
      nell'erba de la guazza.

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    2. Lo so che non sei 'mbriaco, anzi, sei stracolmo di lucidità, sennò non riusciresti a scrivere quel che scrivi.
      E che lo si comprenda o no non ha grande importanza: la parola che torna alle origini e ridiventa suono è la ricchezza dei poeti, lo dissi una volta ad un poeta tanto grande quanto anonimo.
      Lo ridico qui.

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    3. Brava. Stavo appunto pensando che queste poesie solamente scritte valgono la metà. Anfrebbero recitate e nemmeno con l'enfasi da ultraterreno di Giuseppe Ungaretti, che le rantolava; nemmeno come Gigi Proietti che le mimava come solo lui riesce, ma potrei tentare di farle come Daniele recita le sue.
      Ci penso, perché la poesia è suono e ben lo sapevano i greci, ben lo sapeva Pindaro e Sofocle che cambiava metrica ogni verso dei suoi cori. La metrica! E che cosa è se non ritmo, se non suono?
      Ecco, certamente questo intendevi scrivendo "la parola che torna alle origini".
      Assolutamente d'accordo.

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  7. Una sorta di 'gramelot' da Nobel.
    Sei un genio!
    Cri

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    1. Esatto Cris. Il "gliglico" di Julio Cortázar, il "lonfo" di Fosco Maraini, portato alla gloria da un mitico Gigi Proietti in TV, il "murfico" del sottoscritto, più che "l'imperocchese" sono una sorta di "gramelot" portato in TV alla grandissima da Dario Fo.
      Col gramelot puoi parlare in tutte le lingue
      Hy not jurcei very very noble mas que te chiero guberna el todos de la mucher noblesse vermel toi ce bon dela galére
      eciutez noch Mal warum das nosotros kalenda kai ta loipà la terre entiere la troumbadour de la mejor substantia malada mobil e contraerea de la cupiata vostra, ascialambah allà allà mettillo accà vall'a truvà ngule a mammà. Comprende? Avez vous compru? Verstanden? Capite nu poche?
      Grazie per il genio, ma sappi che a tanta gente non va a genio.

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  8. Praticamente un mix fra la poesia satirica del Trecento (sull'onda di Cecco Angiolieri) e un linguaggio più sgrezzo e contemporaneo da ragazzi di oggi.
    Insomma, si va a briglia sciolta!
    Un abbraccio :-)

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  9. Accidenti, addirittura Cecco "I vorrei che tu e Lapo e io".
    Linguaggio sgrezzo da ragazzi di oggi: ragazzo o ragazzaccio non me lo sentivo dire dall'ultimo millennio. Mi inchino commosso.
    Ai tempi del liceo, che finii nel 1952, trovai non so più dove il gramelot, usato più che altro per fare il verso a chi a quei tempi cominciava a sfoggiare l'inglese cattedratico o il francese di Moliere. Non mi ricordo come mi venne fuori la definizione di "murfico", ma ci passava. L'imperocchese è più recente, degli anni 70. Non conoscevo assolutamente il "gliglico", mentre per il "lonfo" ci pensò Gigi Proietti a seminarlo in quota.
    Insomma mi ci trovo bene, anche se non lo uso con frequenza, dato che non è da tutti gradito. Ammetto che per i più sia solamente uno scioglilingua, mentre invece è una forma d'arte piuttosto raffinata. Ma non voglio polemizzare per questo. Io so comunque che esistono donne bruttine che attirano sessualmente più di certe bellone da copertina, e c'è anche più gusto a sorseggiarle. Sarà che si impegnano di più, naturalmente ma questo è un altro tema. A me il murfico dà tanta soddisfazione e mi fa ridere a crepapelle mentre lo scrivo, o creo se preferisci.
    Un abbraccio.

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  10. Bello, grande, fallo di nuovo!
    Così, sgrezzo e diabolico :-)
    Ciao mio magistro anziano!

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    1. Tu mi sgrezzoli e io m'imporpurisco,
      ti guardo al bugiolo e ti vedo chiara
      come se solatata fussi nela notte.
      Scrugna il guato e rubilla la somata
      no prioccuparte se la morgia murfa,
      che tanto primma o poe se fa la curgia
      del vetturino senza la paranza,
      che la perdette nel buio dela stanza
      cercandoti subilla e raccagnotta.
      e stavolta lasso la rima fállere che certo
      te paria grave la parola scrotta.

      Ciao bellissima e grazie del tuo intervento. Smack.

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  11. Se la mia prima "domenica del poeta" in quel lontano 2014 l'ho dedicata al Lonfo di Maraini, un motivo ci sarà.
    Ti ho letto con grammufico piacere. Sei un'arguccellenza. Anzi per dirla alla Maraini:
    ci son meriggi gnàlidi e budriosi
    che plògidan sul mondo infragelluto,
    ma oggi è un giorno a zìmpagi e zirlecchi
    un giorno tutto gnacchi e timparlini.
    Buona domenica. Un abbraccio fritullo.

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  12. Che bello! Ieri in effetti ni è sembrato di vivere un giorno di zimpagi e zirlecchi, e la serata trascorsa a casa di mia nipote per vedere le foto che lei ed il suo compagno avevano scattato nelle loro vacanza cubana si è trattato veramente di un giorno tutto gnacchi e timparlini.
    Ricambio con suverchio limonoso il tuo abbraccio fritullo e ci aggiungo il mio grullico e musto.
    Ciao Santa.

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  13. Attento tu.... limonoso con chi???????? 😈😈😈😈
    Io a mattarellare son buona eh.... 😆😆😆😆

    Ps mi spieghi perchè non mi arrivano più le notifiche del tuo blogghe?

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  14. Per le notifiche non ho la minima idea. Io non ho alterato niente, magari da solo può anche darsi. Io lascio completa autonomia alla mia macchinetta del misterioso mistero, tanto non potrei mai contraddirla. Sto studiando e ristudiando -così tanto per farti sapere- a postare sul mio blog foto e non ci ho ancora capito una mazza, ma forse ciò è dovuto al fatto che io penso ma chi te lo fa fare tanto non ci capirai mai un cas.
    Limonoso io??? Como e quando por favor, habla claramente. Non capis nuia. Tranquilla quando vorticano mattarelli io scantono sempre prima. Imparato dal mio papà, uscito siempre vittorioso dalle pugne con mamma, ma come diceva anche Napoleone "con le donne la miglior vittoria è la fuga".
    Smack

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    1. Non avevo dubbi 😆😆😆😆😆 Anna Maria ha tutta la mia comprensione 😊

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    2. E se capiss! Siempre la comprension a las mucheras y a los hombres nunca mas. Mai dire che il mattarello lo tenete sempre in mano voi, mai altrimenti vi viene un attacco di tosse convulsa. :-))
      Ma io so tosto.

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  15. Invito
    Ti ho nominato in un gioco, per stare un po' insieme, magari sorridere insieme... Sentiti libero, se ti va.
    Questo è il post: http://lasantafuriosa.blogspot.it/2017/11/tagvery-pop-blog-i-miei-anni-90.html
    Il regolamento del gioco lo trovi sempre sul post.
    Se ne hai voglia... Anni a confronto, ricordi diversi.
    Un abbraccio
    Santa

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    1. Se non sbaglio l'ho letto ma non avevo capito fosse un invito. Innanzi tutto ti ringrazio, poi vado a rileggere più tardi.
      Abbraccio.

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  16. Che dire? Fra Marina e me hai riesumato uno stile che definire buono è un eufemismo! :)

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    1. Riesumato è nel mio caso l'espressione giusta, anche se io nelle mie conversazioni con me stesso ho sempre usato il murfico. Non ci avevo mai fatto un post, questo è vero.
      È stato per rispondere ad una affermazione di Marina che ho proposto il murfico per espimere una mia tesi. Dalla sua risposta e dal tuo commento mi è venuta voglia. Merito tuo e di Marina questa riesumazione, diamo a Cesare quel che è di Cesare.

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  17. Mi ricorda Gigi Proietti :)
    Mi sono piacevolmente persa tra questi due linguaggi che usi ad arte...anch'io ne colgo solo la musicalità, ma non è poco :)
    Complimenti Vincenzo :)

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    1. Mi ti ero persa. Beh, certo impossibile non sentire la voc di Proietti che recita mirabilmente il LONFO. Tra l'altro io so romano ed ho una voce similare -nota bene, so recitare almeno le mie poesie non certo come Giggi- e quindi un po' ce smiccio.

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