martedì 20 giugno 2017
POI VEDREMO
Cerca di avvicinarti al mio cuscino
mentre dormo, come facevi
quando ero bambino per ascoltare il ritmo
del mio respiro.
So che vorresti farlo,
allora non perdere tempo:
mettimi una mano sul cuore,
controlla se batte regolare,
rifai le stesse cose
che hai fatto per anni.
Mi mancano.
Mi manchi tu.
Anche se non mi svegliassi
sono certo che rimarrebbe qualcosa
di te.
Potrei farmelo bastare
per un po'.
Intanto tu incomincia a venire
poi vedremo.
***
Maximiliansau, 18 aprile 2017
***
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Davvero commovente, hai toccato le corde del mio cuore. Versi scarni, "semplici" e proprio per questo arrivano diretti e smuovono l'anima. Sono i battiti del tuo cuore a parlare, con coraggio, sincerità senza nascondersi dietro termini più ricercati ma con un canto malinconico e struggente che si apre a tutti noi senza imbarazzo, ma con il coraggio dell'amore.
RispondiEliminaTi ringrazio. È un piacere constatare che io comprendo te come tu capisci me. È evidente il feeling, letterario si capisce e cosa vuoi di più. Lì non si bara, o sei o non sei.
EliminaUn sentimento di amore filiale assoluto non si può e non si deve descrivere con grandi parole, ma unilmente, così come dal cuore ti arriva.
Comico è solo che, quando era in vita, proprio quei suoi atteggiamenti protettivi mi mandassero in bestia. Oggi mi mancano come l'aria da respirare.
Vorrei usare poche parole per dire, in questo caso mi sembra indispensabile...ti lascio queste:
RispondiEliminaEcco la profondità della delicatezza
Penso proprio che tu non potessi esprimere meglio quello che io stesso per primo ho provato nello scrivere questi scarni versi.
EliminaBellissima, piena di dolce nostalgia.
RispondiEliminaUn abbraccio, Franny
Nostalgia: hai trovato la parola esatta e più pertinente. Grazie Francesca.
EliminaDelicata e profonda. Un amore che non ha termine.
RispondiEliminaAmore figliale vero?
Dolce Vincenzo (qualche volta ahahahahh)
Sì, amore filiale per una donna che non mi ha chiesto mai nulla se non di potersi dedicare a me.
EliminaVisto? Qualche volte mi addolcisco anche io....
Bella e toccante.
RispondiEliminasinforosa
Grazie. Conosco oramai la brevità e la profondità delle tue reazioni. Tu sei così, perfettamente integrata col tuo personaggio: stringata e solenne.
EliminaPoetico, romantico ... Tu Vincè non cambi mai ! ^_^
RispondiEliminaNo, cavaliè. Perché cambiare? Non potrei più vedere il mondo così intensamente come lo vedo da anni, da sempre.
EliminaA la prossima.
Bravissimo Vincenzo.
RispondiEliminaUn forte abbraccio e buona serata, ciao.
Grazie per l'abbraccio, che ricambio, e grazie per aver riaperto il tuo blog. Ciao.
EliminaVincenzo io ci sono sempre...almeno per te.
EliminaHai notato anche gli altri blog? Ciao!
Oggi assente ed incazzato. Piscina. Litigato con vecchio crucco prepotente. Ora guardo, ma quali sono "gli altri blog"? Poco chiaro testo tuo oppure testa mea. Ciao!
EliminaBeato te, in piscina...ma dico litighi col crucco!
EliminaPer le delucidazioni ti rispondo da me domani, ora sono distrutta. Buonanotte! ;*
Alors je attendre ta réponse chez toi.
EliminaQuali parole sono più adatte da dedicare a una madre se non quelle che scaturiscono dal cuore.
RispondiEliminaIn questi versi traspare un dolce struggimento, lo svelamento del tuo immenso amore figliale si mostra a noi senza pudore e senza barriere, vivo e palpitante come il ricordo che hai di lei.
Un abbraccio!
Bellissime parole le tue, Ofelia.
EliminaSì, quell'aplomb un po' altezzoso ed irritante che abbiamo noi uomini quando esterniamo i nostri sentimenti più intimi va a farsi benedire quando il pensiero ed il cuore vanno alla nostra infanzia e a nostra madre. Per me un segno inequivocabile che quello è il periodo più puro della nostra vita. Nasciamo tutti innocenti, Ofelia; ci guasta la vita, l'ambiente, il confronto quotidiano coi mali del mondo coi quali tutti dobbiamo convivere.
Un abbraccio a te!
Cosa potrebbe desiderare di più, una madre, se non lasciare un ricordo e un pimpianto tanto intensi.
RispondiEliminaCri
Sarò egoista, ma il tuo commento mi ha fatto riflettere: mi sono chiesto se "almeno" uno dei miei quattro figli davecchio avrà mai per il padre un ricordo ed un rimpianto pari al mio.
EliminaPer un paio di nipoti sono pronto a scommettere, per i miei figli -due femmine e due maschi- non mi sbilancio...
la notte prima di ogni seduta di chemioterapia, sognavo mia mamma morta poco prima che io scoprissi il mio cancro. Nel sogno lei non parlava ma avvertivo la sua mano accarezzarmi il viso. Una volta mi sono anche svegliata di soprassalto sicura di averla sentita veramente quella carezza...
RispondiEliminaPuoi giurarci che fosse Lei. Non so come possano, ma ce l fanno. L'ultima estate di mia madre io ho trascorso da solo insieme a lei un intero fine settimana. Avevo 54 anni e non succedeva da quaranta anni che io non passassi tanto tempo insieme a lei. Una felice intuizione mia forse, o un presentimento. Le chiesi ad un certo momento: "Mamma, quando sarai di là mi vieni ad avvertire se veramente qualcosa ci fosse". "Sì" rispose lei al volo. Due mesi dopo era morta. Tornai in Italia per i funerali e per quelle incombenze che noi due figli dovevamo affrontare. Tornato a casa mia in Germany non pensai a quelle parole che le avevo detto.
EliminaUna notte mi svegliai di soprassalto. C'era un silenzio non terrestre, assoluto. La stanza dove dormivamo io e Anna Maria inondata da una luce opaca diffusa. Attraverso la grande finestra a metà parete vedevo un buio assurdo, perché fuori c'erano sempre luci.
Sentii una presenza e capii di colpo.
Dissi a voce alta "Dove sei?"
Mi sentii abbracciare ai fianchi mentre la "sua" testa mi poggiava sul cuore, come sempre faceva. Abbracciai il vuoto e sotto le mie dita sentii la sua spina dorsale stracurva per la scoliosi. Feci allora quello che in vita sempre avevo fatto in quegli ultimi anni: con le punte delle dita percorsi quell'arco che vibrava sotto le mie mani.
"Ho capito, mamma. Grazie"
Di colpo sparì quella infinita sensazione di vita eterna. Tornò il rumore della notte, la luce nella strada ed il respiro di Anna Maria.
Ma Lei era stata lì da me, venuta da chissà dove ed aveva mantenuto la sua promessa.
Vincenzo, perdonami se ti scrivo qui ma non so come contattarti.
RispondiEliminaHo ricevuto la tua mail e volevo risponderti, ma il modulo di google mi dice "Il tuo messaggio per i*****@live.de non è stato recapitato perché l'indirizzo risulta inesistente."
Scusami tanto, riesci a inserire in un commento sul mio blog(tanto non lo vede nessuno perché è moderato) un tuo indirizzo attivo così ti rispondo?
Un abbraccio!
Ti accontento subito. Non so cosa sia successo. Ho messo la mia mail sul tuo modulo e mi rispondeva "errata". Allora ho provato con una vecchia mail,ma come vedi avevo ragione io. Sono i perfetti casini della moderna tecnica perfetta.
RispondiEliminaMeravigliosa, stupenda! Facevo esattamente così anch'io col mio Francesco quando era piccolo... Chissà se un giorno farà le tue stesse riflessioni. Io di sicuro continuerò a vegliare su di lui.
RispondiEliminaLe farà. Purtroppo quando tu non ci sarai più. È allora che il buio ti si lascia intendere. Non è orgoglio o misera vergogna di essere una femminuccia; per metà abbondante siamo femmine. È quando il cordone ombelicale si recide de fi ni ti va men te che ti accorgi quanto fosse SEMPRE importante quell'unica donna che non ti tradisce mai. Non è cattiveria, noi figli maschi pensiamo ci sia tutto dovuto, e voi d'altra parte non fate troppa fatica per dissuadercene.
EliminaTi ho risentita con piacere. Tu sei quella buona, era un'altra quella cattiva. Ciao Ornè.
Vedi come a volte non è la prima impressione quella che conta? ahahahahahah P.S. Grazie di aver commentato anche su fb. Baci!
EliminaDifficilmente mi sbaglio, ma quando sbaglio chiedo scusa. E per l'appunto lo faccio adesso a te. Eppure avrei dovuto accorgermene perché enorme è la differenza tra una persona egoista e un'altra che non lo è. Tu avevi dato prova del tuo altruismo andando ad infilarti in mezzo a due persone per risolvere quello che stava diventando un problema tragico, senza guadagnarci nulla. Anzi rimettendoci.
EliminaIo ho interpretato male la ztua esuberanza intellettuale che non è presunzione né arroganza, ma il tuo modo di affrontare la vita. Strano: è anche il mio. Come ho fatto a derapare in curva. Spero che accetterai le mie scuse.
Ciao Ornè.
E' vero, sono un'interventista ma sempre a fin di bene e mi schiero, di volta in volta, dalla parte di chi vedo in difficoltà. Riguardo al chiedermi scusa non ce n'è affatto bisogno, nel mio cuore c'è per te solo simpatia e tenerezza. Sai cosa abbiamo dalla nostra parte? La saggezza degli anni ed anche la nostra intelligenza. ;)
EliminaQui mi trovi assolutamente d'accordo. Chiusa così, ma ci tenevo dirti che avevo sbagliato io la valutazione.
EliminaOK. Alla prossima.
Enzo
Vincenzo, volevo dirti che ho fatto un post su fb ispirato da questa tua poesia che ho riportato integralmente citando l'autore. Vieni a leggere. :*
RispondiEliminaCi provo. Non sono così assiduo su fb, ma qualche cosa ci dovrò capire. Alors á plus tard, madame.
EliminaLa tua poesia ha avuto un successone anche nella mia pagina fb... :)
EliminaMi è arrivata una nota ed ho controllato. Tanta gente l'ha sentita come scritta per loro: bellissima sensazione mi hai dato.
EliminaGrazie Ornè.
Questa poesia non l'avevo commentata ai tempi.
RispondiEliminaMa ricordo benissimo di averla letta.
L'ho scelta.
Sai tu perché.