venerdì 6 aprile 2018

DIVIDE ET (UT) IMPERA

Permettete ad un Carneade come me di dire la sua sulla situazione politica del nostro paese, visto che cani e porci si alternano quotidianamente sulle nostre reti TV per dare giudizi del cavolozzo fritto a piene mani.
I soliti parvenu dei paesi nostri che, una volta messo il naso davanti a quello degli altri, si considerano i primi della classe e vorrebbero avere in mano il giocattolo che erano abituati a vedere in vetrina nei negozi altrui, nel caso nostro i "grillini" hanno rispolverato la storia dell'Impero romano dove si poteva leggere che gli imperatori per l'appunto da Flavio in poi usarono dividere gli avversari per poter meglio governare.
E allora via con i diktat, via con i veti, via con le loro scoreggette mentali in modo che il Capo dello Stato sia costretto a darci sta poltrona comoda comoda per i nostri non nobili ma capaci sederoni.
Io l'avevo previsto nel mio piccolissimo che questi, nati dai vaffanculo del burattino genovese non si sarebbero mai culturalmente, politicamente, democraticamente, civilmente elevati a livelli di tolleranza da permettere di non sentire la puzza di orina stantia e di feci antiche che emanava dal loro bacino di elettori.
Hanno fatta la legge elettorale anti M5S? E se riuscissimo a girargliela in mezzo alle chiappe facendoli rimanere seduti sulla tazza con le brache in mano?
E guarda tu ci sono riusciti. I due partiti designati nelle menti del Berlu e di Renzi come l'Unione imbattibili, trasformati nei massimi trombati di questo turno elettorale.
E adesso che facciamo? Che facciamo Matteo? Che facciamo ex-cavaliere dissellato?
Ma la vittoria non è arrivata, solo sfiorata. Allora furbacchione Di Majo che si fa? Si fanno veti e poco importa che in democrazia non si possano dimenticare cinque milioni di italiani che il Berlu hanno votato; chi lo ha detto che noi pentastellati siamo democratici?
Cerchiamo di scollare l'Unione Lega-Forza Italia, scorporiam i leghisti dal loro patto scellerato. Contemporaneamente cerchiamo di staccare i resti del Renzismo dal PD, disgreghiamo quel poco che ancora li regge insieme ed otterremo cosa? Ma un gruppo di reduci scalcinati e puzzolenti di sudore che altra scelta non avrà che quella di legarsi a noi in una stretta mortale per cinque anni. Poi si vedrà, ma state certi che dopo sessanta mesi ci sarà solo da portare corone di fiori sul Berlurenzismo.
E noi saremo l'unico partito italiano in grado di governare.
Fin troppo semplice il piano. D'altra parte i finissimi cervelli di Andreotti, Fanfani, Moro, Togliatti e Berlinguer appartengono alla memoria. Il convento passa adesso Di Majo e compagnucci. In tempi di magra si stringe la cinghia e si sogna tavolate piene di cibo e vini di qualità. E ci si deve accontentare di nasare gli odori buoni buoni dei ristoranti tre stelle Michelin. 
Appunto sempre di stelle si tratta, ma solo fino a tre, mai fino a cinque.

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17 commenti:

  1. E' una situazione figlia anche e soprattutto di una legge elettorale del tutto proporzionale nella sostanza e che quindi adesso a seguito di questi risultati, blocca ogni forma di governo viste le anime molteplici che ci sono in Parlamento. Io credo che Di Maio voglia sfaldare il Cdx, segnatamente il Cav, ma si alleerebbe subito con Salvini anche se a certe condizioni. Tutti mettono veti incrociati, o quasi. Io onestamente piuttosto che vedere di nuovo nel governo i lacchè di Berlusconi allora preferirei veder governare il Gruppo Misto (scherzo eh); certo poi guardo altrove e scorgo che anche nel PD… Il movimento ha già fatto tante variazioni sul tema (dal capo politico che ora è Di Maio ed è un capo di fatto assoluto all'interno, altro che democrazia dal basso) al concetto di fare alleanze non solo sui programmi ma anche su eventuali nomi per le poltrone da ministro. Lui però sa bene che già l'elettorato non digerirebbe benissimo un'alleanza sui temi col PD, figuriamoci con il Cav. Vedremo se questi veti saranno forieri di caos o di una soluzione. Avverto dal tuo post molto accorato nella sua veemenza, che tu avverti la necessità urgente di un esecutivo in tempi strettissimi. Io sono d'accordo con te, in linea di massima, ma non a condizioni di umiliare il voto elettorale, non di nuovo mettendo facce vecchie magari alleate con il nuovo, o cmq non mettendo ancora soggetti che hanno preso meno del 14% a dettare legge. Non so, forse io sono davvero stanco di tanto marciume e nonostante come sai su molte questioni non sia proprio tenero col movimento, ancora meno accondiscendente mi trovo ad esserlo con il vecchiume passato che mi ha oramai disgustato del tutto.

    Un abbraccio
    Daniele

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    1. Innanzitutto ricambio l'abbraccio.
      Senza volere Di Majo, che certamente non si aspettava questo regalo da una legge elettorale fatta per metterli fuori combattimento, si è trovato la mazza del comando tra le mani. Così consistente non credo se l'aspettasse e si evince dalla immediata reazione, un po' infantile: a me la poltroma centrale, tutto il resto conta poco.
      Ma già il tempo porta consiglio e ci si ragiona sui fatti, come tutti, perché un conto è fare opposizione (basta dire di no a tutto e a tutti e non si fa danno) un conto è costruire. Certo che Di Majo la farebbe subito l'alleanza con Salvini, ma questi non può sganciarsi da Berlusconi, adesso che ne ha preso le veci e che vede oltre la metà di quei cinque milioni confluire nella Lega in un prossimo futuro. Cosa ha di più Salvini nei confronti di Di Majo? L'esperienza del comando, il fatto che dovunque la Lega governi da tempo rinforza la quotazione di elezione in elezione, segno che sa governare. Questo non vale per i grillini, anche se a Roma a Torino il Movimento ha tenuto, ma poi ci sono esempi eclatanti come Parma e Livorno, dove sindaci eletti col M5S ne sono usciti e governano meglio e poù democraticamente, e poi c'è l'esempio delle cosiddette primarie di Genova, dove Grillo ha sconfessato un voto popolare, affossando la propria candidata ed il suo partito. Questo dimostra poca serietà, poca correttezza, poca o nulla democrazia, cosa di cui nessuno dubitava, visto come nasce il Movimento.
      Non so come finirà, però leggo i giorlai locali ed ascolto le notizie della TV tedesca: siamo tornati indietro di anni luce nella considerazione internazionale ed io tempo che per noi non avranno le parole di comprensione che ebbero per la durata delle trattative della GroKo, la Gross Koalition. Perché noi siamo speciali e dopo Berluscono ci siamo inventati Renzi, impopolarissimo qui e spernacchiato per il suo inglese maccheronico -cosa mai detta dai nostri media- e ben tre governi e tre capi di gabinetto mai votati dal popolo.
      Questo mi preoccupa, e che nessuno se ne dia per inteso.

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  2. Non sono sicuro che Nogarin a Livorno non sia ancora nel movimento. Gli errori e gli orrori che tu riporti nel tuo commento ascrivibili soprattutto a Grillo e Casaleggio Jr sono assolutamente incontestabili (soprattutto i fattacci di Genova a cui io ho assistito di fatto in prima persona). Va detto però anche che la Lega ha governato in aree del nord con problemi ma non così disperate. Vero anche che la Raggi è figlia di manovrine interne e forse ora l'hanno capita imparando a scegliere soggetti che mi pare siano più capaci e di nuovo più senzienti rispetto ad alcune figure proposte anche di recente sia nella mia Regione che nel mio Comune a Genova. Il tempo a disposizione non credo sia poco e cmq non penso che si assisterà ad una empisse di mesi. Io credo che entro un mese e mezzo massimo due una risoluzione di questo gomitolo ingarbugliato che è il post - voto avrà luogo. Poi non so dirti se consisterà perfino in nuove elezioni, che se fatte con questa stessa legge non dirimerebbero di nuovo alcuna controversia, ma lascerebbero molto probabilmente la stessa incertezza con qualche correttivo percentuale. Assisto al tutto con curiosità e meno ansia, perché i veri problemi sono altri, sono quelli del Paese e questa volta vorrei un Governo che li sapesse e volesse davvero risolvere.

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    1. Ed è proprio quello che preoccupa, e non solo me, ma un po' tutti: si chiama inesperienza e trovarsi la prima volta al comando di un vapore che galleggia appena con le macchine usurate e l'equipaggio vecchio e stremato senza avere il polso del vecchio lupo di mare è già un mazzo suicidio. Fare poi solamente dichiarazioni roboanti e mettere veti a destra e manca significa aver capito ben poco della vita, non solo della politica. Quelli che oggi lo lodano e incensano, in caso di insuccesso o di promesse non mantenute lo sbranerebbero. Io al suo posto camminerei costantemente con le chiappe al muro e non mi fiderei nemmeno di mio padre.
      Che Dio ce la mandi buona.

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  3. No comment.
    Ciao Vincenzo e buona continuazione di giornata.
    sinforosa

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    1. Felicemente espresso il tuo "no comment". Mai come in questo caso. Buona giornata a te ed alla tua tribù di pargoli.

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  4. Proprio vero che ormai a dettar legge sono i mercati: di tutti i tipi...

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    1. Mercati e Mercanti. Ne abbiamo da regalare. In questa situazione poi quel che resta del PD si rivela la misera cosa che ha ridotto l'Italia in quello che è. Ci vuole un bel coraggio adesso a starsene alla finestra attendendo che gli altri si affoghino per essere richiamati a furor di popolo a Palazzo Chigi. Così fanno i vigliacchi, gli arcipreti ed i buffoni.
      Questa volta rischiano l'azzeramento delle bollette della luce e del gas e di scomparire per sempre dalla storia del nostro Paese.

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  5. Sai come la penso : preferirei ,ultima ratio, qualcosa di nuovo come il 5 stelle, piuttosto di un partito di destra retrograda che attira in una rete che si evolverà sempre più verso il fascismo. Li conosciamo come son fatti quelli amano le escalations.
    Cri

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    1. Rispetto l'opinione di tutti figuriamoci la tua. Vorrei però solamente farti notare che finora è proprio Di Majo che parla da fascista, almeno da fascista si comporta mettendo veti assurdi e sputando in faccia a 5 milioni di imbecilli, a sentir lui. Quando quel'unica prima volta nel 1994 ho votato Berlusconi non l'ho fatto perché fosse fascista né tantomeno perché fossi imbecille io, ma perché speravo che cambiasse quello che prometteva di cambiare.
      Oggi non lo farei più, ma vivere in democrazia significa rispetto delle minoranze e non jattanza. Chi crede di essere Di Majo, il messia?
      Quanto a Salvini, comunque vada, il vero politico, stratega e vincitore morale è proprio lui, che fa eleggere chi ha deciso, che non polverizza la coalizione, che fa un passo di lato mostrando al "camerata" Di Majo come ci si comporta in questi casi. La strategia pagherà, stanne certa. Dio non voglia che si torni a votare Salvini raccoglierà i frutti di questa sua strategia; non credo che Di Majo guadagnerebbe un voto che è uno.

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  6. Vincenzo, Non se ne salva uno da destra a sinistra
    Bacio

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  7. Risposte
    1. Speriamo Mariè, speriamo. Che ci resta da fare? Ricordo mia nonna che sosteneva che chi vive sperando muore disperato. Speriamo proprio avesse torto.

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  8. È una situazione in parte dovuta ai politicanti, in parte ad una legge elettorale da buttare nel cesso e in parte da chi non va a votare o vota i soliti noti. Quindi è inutile lamentarsi per come il nostro paese è malgovernato.
    Buona domenica!

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    1. Io non ce l'ho con chi ha votato in buona fede per questo o quello; ce l'ho innanzitutto col PD che ha tentato di eliminare il M5S con un sistema elettorale fasullo che avrebbe sicuramente portato al patto del Nazareno numero 2, un governo Renzi-Caimano, e che invece c'è rimasto doppiamente fregato.
      Ce l'ho con un presidente di parte -imposto non a caso da Renzi, che così ruppe il patto del Nazareno numero 1- che ha deciso di firmare una legge anticostituzionale condannando il paese all'attuale situazione.

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