giovedì 10 novembre 2016

FRANGAR NON FLECTAR

Facile da intendere per i tanti che sanno di latinorum. Traduco per chi se lo sia dimenticato oppure ce l'abbia sulla punta della lingua ma non gli riesca di farlo schizzare fuori. Equivale al nostro "mi spezzo ma non mi piego".
È sempre stato il mio motto fin da quando appena riuscivo a farfugliare mozziconi di italiano e mia nonna Michelina, l'abominevole colonnella come la chiamava il mio divin fratellone, pretendeva con la violenza che io ingurgitassi verdure cotte.
"MURF  KARF  GRUMM  PROTT" biascicavo allora, insomma appunto "FRANGAR  NON  FLECTAR" in enzese strettissimo e senza congiuntivi, ma cum abundantia di sputazzate in ogni direzione, con preferenza se capiss per la camicetta ben stirata di mia nonna.
L'effetto sputazzo funzionava sempre. Dopo un po' la colonnella mollava la presa, pardon la scodella, e si dileguava nel suo sancta sanctorum, la sua misteriosissima stanza dove a noi bambocci era severamente vietato entrare nonché transitare nei paraggi della porta, sempre rigorosamnte chiusa a chiave. 
Povera nonna quante gliene ho combinate, quanto l'abbiamo tartassata io e il mio fratellone. E pensare che quando lei trasse il mortal respiro -aveva un'insufficienza cardiaca e stava allettata oramai da un paio di mesi- mamma era in bagno a farsi bella non ricordo per cosa, papà era al lavoro nella sua Banca, il mio fratellone era ancora disperso in Russia, e a far la guardia a nonna c'ero solo io delegato da mamma. "Avvisami immediatamente se vedi qualcosa che non va", era stato l'incarico che mamma mi aveva dato. Leggevo Topolino ai piedi del suo letto. Un'occhiata e lei si faceva aria con un antico ventaglio. Due righe di Topolino, un'altra occhiata e lei giaceva con la testa rivolta al soffitto reclinata sui due cuscini. Un breve rantolo. Poi niente più.
"Mamma, guarda nonna" gridai, ma quando un attimo dopo apparve mia madre era già tutto finito.
Anche mia nonna si era spezzata e non piegata alla sua malattia. Insomma ce l'ho nel sangue, mi è chiaro.
Se adesso penso a tutte le volte che solo piegando la testa per un attimo avrei risolto sull'immediato e nei tempi a venire situazioni che poi si sarebbero incancrenite fino a distruggere di volta in volta, lentamente ma inesorabilmente quell'atmosfera di cosa bella, di cosa buona, che io ogni volta ricostruivo; se penso quante volte sarebbe bastato un va bene, un OK o magari un grugnito di assenso e non certe folli prese di petto, certi dinieghi con contorno di sorrisi di scherno sulle labbra che dispensavo magnanimamente a chiunque stesse a tiro mi verrebbe a volte l'impeto di sbattere la capoccia al muro. Poi mi dico che tale io mi sono e tale resterò anche probabilmente al cospetto di chiunque mi aspetti dall'altra parte e tiro avanti.
Non me ne sto vantando, gente, credete a me. Sto facendo una rapida confessione al muro che mi sta di fronte, a me stesso, a voi tutti che leggerete questo mio balzello, non per giustificarmi, certamente no, solo per documentare me e voi e chi lo volesse su quel che io in effetti sia.
Mi chiedo perché proprio adesso e non so darmi una risposta. Anzi no, credo di aver capito. Proprio l'elezione del 45° presidente degli Stati Uniti, cosa che a me non interessa proprio, dopo quello schifo di campagna elettorale fatta di odio e di accuse e controaccuse assurde, proprio il veder premiato uno scellerato borioso, un bullo del quartierino, un misogino presuntuoso che va in giro con un vagone di belle donne a bordo di un personalizzatissimo Boeing da 200 milioni di dollari, capace di sparare il doppio della cazzate che spara il nostro ducetto, il trumpino nostrano, accumunabile all'originale non solo per le stronzate che vende come oro colato, per il velivolo trasformato in villa e per il contorno di femmine dal culo prominente che accosta alle sue pietanze elettorali, ma appunto per il metodo che adesso scopiazza all'amerregano visto che a lui ha portato la Casa Bianca nella speranza che al nostro porti una vagonata di SI al referendum, proprio in queste serie e accozzaglia di circostanze mi sta venendo questo rigurgito di memorie, e sto facendo questo breve -vi garantisco che durerà poco- esame di coscienza. 
Ma io non posseggo né i soldi né il culo di Trump e forse sarebbe meglio dire che io non ho il pelo sullo stomaco che lui ha finora sempre mostrato e per arrivare là dove sta lui tanto ce ne vuole, ma proprio tanto. O forse è questo il tanto decantato senso degli affari? Allora no, non ce l'ho e forse non mi sarebbe bastato nemmeno essere un poderoso leccaculo. Ma poi che c'entra questo con me? Volevo forse diventare un politico amato e odiato? Io volevo essere proprio quel che sono: un individuo controcorrente non per elezione o per mostrarmi diverso dagli altri, ma solo per andare lungo la nia strada, lo Jack Frusciante che non esce dal gruppo perché nel gruppo non fu mai.
E allora? Allora è tutto OK ed io ho quello che ho sempre voluto. Di che blateri dunque Vincenzo Iacoponi Malavisi? Posta sto schifo e lascia in pace i tuoi amici.







46 commenti:

  1. ahahahah Mr Iacoponi Malavisi...non credo che "quelle" elezioni, gli faranno aumentare i consensi verso il Si (o almeno lo spero).
    Ci confermeremmo cojoni.
    CHe poi, chiariamo bene, come ho dovuto spiegare stamattina, in questo referendum, la faccio terra terra, non conta il quorum, cioè raggiungere la metà + uno per far passare o decadere il referendum stesso...conta proprio il conteggio dei Si e dei No.Dunque ANDATE A VOTARE!!!!

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    1. Mi sono fatto un rapido conto. Quelli che in altri sondaggi dichiarano di essere ancora col PD sono mediamente il 31,5%.
      Considerata la vecchia guardia -i Bersaniani e i Dalemiani per capirci- che sono circa il 7/8% che voternno NO oppure non voteranno rimane al nostro un 23% un po' scarsino. Aggiungiamo con molta generosità un 3% di nuovi destristi e transfuga verdiniani e siamo al 26%. Mi allargo e concedo al pippone nazionale ancora un 2% di mezze seghe e baciaculo di cui il patrio suol è pieno ed eccoci arrivati al 28%.
      Sono stato largo ed ho concesso al cazzone il 100% dei suoi lecchini.
      Dipende tutto dall'affluenza perché con un'affluenza del 50% avremmo una risicata vittoria del SI, mentre una percentuale di votanti sul 60% darebbe un margine di vantaggio confortevole al NO.
      Per cui gente intelligente che ne avete le palle piene delle buffonate di questo giullare
      ANDATE A VOTARE ANDATE A VOTARE ANDATE A VOTARE
      Altrimenti farete come il marito della storiella amena, che trovata la moglie a letto col suo di lui migliore amico si tagliò i coglions per castigarli entrambi.

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  2. Ottimo sproloquio.
    Appena puoi correggi la data dei commenti ahahah

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    1. Sproloquierò ancora ottimamente, carinissima, stanne certa.
      Per quanto concerne la data -forse volevi alludere agli orari- ci proverò, ma credimi Mariè sono già contento di avere in qualche modo messa una pezza al mio colabrodo DA SOLO, cosa che non credevo possibile. Appena sarò uscito dal mare di gioia e di autoincensamento in cui sono sprofondato vedrò di colmare il vuoto che ancora mi impedisce di toccare il paradiso.
      Ciao bellissima.

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    2. Sì, volevo dire l'orario. Stai andando bene, con calma e senza battere i pugni!
      Ahahah

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    3. I pugni prossimamente me li darò sulla testa, stanne certa. Stupido sì, ma non fino al punto di ripetere gli stesi errori.
      Due sono le cose che vorrei recuperare: il mio link con la faccetta e non questa immonda B bianca in quel tuorlo d'uovo e mettere a posto l'orario.
      Ci provo, bellissima. Ciao

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  3. Vincenzo... ognuno di noi è individuo a sè stante. Che lo dimostri!
    Tu lo fai. Io cerco di farlo e gli altri si *****no!
    Bacio bello (così ti viene in mente qualche altro aneddoto succoso ahahhahaahah)

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    1. Ho capito: non ti piace la posizione.
      In effetti è assai pericolosa.
      :)))

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  4. Spero che il tuo messaggio arrivi a tutti e chi non lo raccoglie che si ****li!
    Purtroppo non mi ricordo tutte le volte -tante sono state- in cui palline odorose dell'altra sponda si rivolsero a me con quell'aggettivo. Sarà perché certe cose si soffiano all'orecchio nei momenti assai intimi, laddove il tizio in questione -me in questo caso- in tuttaltre faccende affaccendato non è in grado di captarle e catalogarle al giusto posto nel cervello.

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  5. Un uomo che si chiama Vincenzo Iacoponi Malavisi, cosi nobile, che si mette a dir certe parolacce?! Oddio, che mi sento venir meno...
    A Vince', hai tutta la mia ammirazione! E dato che siamo in tema...
    Vince' for president!!
    Fiore'

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    1. Forse o senza forse ne avrei dette più di Donald, di parolacce sto parlando. Una cosa è certa però: non avrei versato tanto fango sulla mia avversaria per quel profondo rispetto delle donne che ho acquisito da piccolo. Dalla colonnella, da mia madre e che ho subito iniziato ad avere per quelle che ho sempre considerato le colonne della famiglia, in questo caso della nazione.
      Ci puoi giurare Fiorè.

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  6. Mi piacerebbe tanto poter usare la tecnica della "minestra sputazzata" con un sacco di cose, credimi. Mi piacerebbe mostrare il disgusto senza mezzi termini, anche con la tecnica dello sputazzo se capita, smettendo di pormi problemi di buona-ma-idiota educazione...

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    1. Ho imparato a mie spese che lasciarsi sopraffare dalla buona educazione è un grave difetto in certe circostanze, non un pregio. Bene che ti vada gli altri ti prendono per un fesso. Questo è il mondo in cui stiamo vivendo e ci si deve adeguare.
      Sento scurrilità dappertutto e vedo il bon ton che maschera solamente la falsità e la pocaggine di certi individui.
      Preferisco un vaffanculo in direttissima senza dovermi guardare alle spalle ad una sviolinatura con tutti i congiuntivi e i superlativi assoluti al loro posto sapendo quanto la saliva che mi viene spalmata sulle chiappe sia acida e che mi corroderà fino alle ossa.
      Credimi Sabina, se io ti dico bella ragazza intelligente è perché lo penso, se ti dico che sei una stronza anche. Non c'è trucco.

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  7. Lo so che sei un 'cristello', molto simpatico e avvincente, con una forte personalità .
    Conoscerti ed essere amica tua mi gratifica , ma una vicinanza ravvicinata, di tipo familiare, mi atterrirebbe non poco.
    Ciao. Cri

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    1. Mo che vai a pensà? Ti atterrirebbe non poco una familiarità?
      Vorresti dire che se io fossi tuo marito tu staresti in un angolo buio tutto il tempo? Cri, ma che ti piglia? Ich habe ein Herz für Kindern, aber auch für alte Leute. 'nzomma io ciò un cuore per i bambini, ma anche per i vecchietti e le vecchiette. tiè. Anna Maria la fa da padrona e non ha mai avuto la benché minima paura di suo marito. Ti dirò che se ne approfitta a volte, perché sa che con me rischia soltanto una scarica di parolacce E BASTA! Mai e poi mai metterei un dito sopra una donna per picchiarla.
      Questa poi non me la aspettavo da te. Ah aha ah ah ah
      Ciao Cri.

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  8. Vincenzo Iacoponi Malavisi, meglio Jack Frusciante che esce dal gruppo (anche se non è uno dei miei libri preferiti) che Donald Trump che straparla a sproposito con l'ignoranza di chi pensa di sapere tutto.
    Sarà forse colpa delle troppe lampade (orange is the new black) o del riporto del capello in avanti che gli offusca la materia cerebrale (ma ce l'ha poi?).
    Piegati in avanti mai, mi verrebbe mal di schiena e alla mia età bisogna evitarli.
    Concludo con una frase di Martin Luther King: “Nulla al mondo è più pericoloso che un'ignoranza sincera ed una stupidità coscienziosa.”
    Ben si adatta alla situazione americana e a quella italiana.
    Ofelia.

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    1. Martin Luther King è stato ammazzato per chiudergli la bocca che diceva troppe verità cui la sua gente, ma non solo quella, aveva incominciato a credere.
      Il presidente della Commissione europea ha detto che perderemo due anni perché questo 45° presidente impari a fare il presidente. Io dico che ne perderemo quattro di sicuro prima che qualcuno VERO prenda il suo posto e cancelli i casini che questo già sta provocando.
      Per quanto concerne la nostra sponda noi italiani all'estero, tanto per dire, non abbiamo ancora ricevuto la busta contenente il necessario per il voto del 4 dicembre. Ora vengo a sapere da mamma RAI che conterrà una lettera del Premier. Sono curioso di leggerla e poi ho ancora amici fidati nel Consolato d'Italia di Francoforte. Voglio sapere se fosse ancora possibile il casino dell'elezione di Prodi, quando l'ottatacinque per cento dei voti dall'estero andarono all'Ulivo. Da Francoforte addirettura il 100%!!!
      E il mio? E quelli della mia famiglia e dei miei amici? E quelli di tutti coloro che protestarono -ne conosco di italiani residenti qui- perché non avevano votato Ulivo?
      Sono troppo cattivo? Quando si ha a che fare con gli imbonitori di piazza e coi saltimbanchi tu ti andresti a fidare?
      Ciao Ofelia.

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    2. Gli americani hanno avuto ciò per cui hanno tanto pregato, un presidente razzista, guerrafondaio e stronzo, che per pensare usa la parte del corpo che non svetta verso l'alto, in quattro anni farà più danni del ventennio Berlusconi che di danni ne ha fatti eccome.
      Per quanto riguarda il referendum per cui dovremmo votare a breve anche in Italia si sa poco, le informazioni sono poche e fuorvianti. Ho zero fiducia degli imbonitori, ma ne ho molta della mia capacità di giudizio.
      Buona domenica Vincenzo.
      Ofelia

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    3. Già aspettavo con ansia la busta da Roma (sono uno dei 4 milioni dell'A.I.R.E.), che a tuttoggi non risulta pervenuta, ma adesso sono in brodo di giuggiole aspettando di leggere la fatidica lettera del capo indirizzata proprio a noi. Oh goduria! Gente, ve la posto onde possite compiacervene anche voi.
      Naturalmente se arriva....

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    4. Attendo con ansia di compiacermi nella lettura dell'epistola.
      Ofelia!

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  9. Trump è l'esponente dell'America, quel posto dove la vita si guadagna in un gioco a massacro. Il sogno americano è essere straricchi per potersi rilassare. Lì non c'è copertura sociale per nulla, ne sanitaria, ne pensione di stato.
    A me, l'elezione di Trump, ha fatto un effetto strano. Mi son detta: se questo qua è arrivato ad un livello così, ancora di più, io, voglio arrivare in cima ai miei sogni. Che non si basano su un milione di dollari, ma su un milione di come e di perché. La fatica di decifrare un mondo dove nulla vi è da considerare, se non L'Amore, mi porterà all'apice del più desiderabile governo: Il Governo di Se.
    baci.

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    1. Un conto è sognare il governo di se stessi -legittimo ed auspicabile- un conto sognare di sedere sul cucuzzolo del mondo e tenere sotto i piedi tutti gli altri. Deve stare molto attento Donald Duck Trumpa non deludere i suoi elettori, perché si è seduto sopra un barile di polvere esplosiva. Colui che propagandava il sogno della "nuova frontiera" per aver deluso i suoi finanziatori petrolieri fece una brutta fine a Dallas.

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    2. Riguardo a Trump ti devo dire, strano, ma ho fatto lo stesso pensiero, ho avuto la fuggente idea che potrebbe fare la stessa fine.
      Ma non ho commentato la prima e la più importante parte del tuo articolo.
      Frangar e non flectar sa di risolutezza e di principio. Può essere letto come inflessibilità e ottusità. a pari merito, il concetto contrario, ovvero piegarsi per non frangersi, sa di flessibilità e di saggezza ma anche di opportunismo e codardia. L'ambivalenza accompagna il genere umano e credo che sia importante esserne consapevoli e coerenti alla propria consapevolezza.
      Personalmente, sono decisamente una che non si piega. Non mi fa paura quel Frangar perché la mia visione è differita.
      Ricordo mia madre che m'insegnava da piccola:"Testa piegata spada non prende"...ahahahhaa.....mi faceva pensare alla ghigliottina e credo che allora decisi dentro di me di non piegarmi. La vita, in seguito, mi diede ragione. Ogni volta che ho voluto mettere giudizio e saggezza mi sono trovata con la testa sotto i piedi degli altri. Compiaciuti o ignari, si accingevano ad una partita di calcetto ma, per fortuna, sono rinsavita e i loro calci hanno calpestato il vuoto e sono, pure, inciampati.
      In breve, non credo che la vita merita essere vissuta senza la dignità.
      G.G.G.

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    3. È vero. In ognuno di noi si nascondono diverse personalità. che io chiamo alter ego e confondono le idee a noi stessi per primi, figuriamoci a chi ci sta più o meno vicino. Per me il senso del frangar non flectar sta nel concetto di non piegarsi mai ai colpi del destino; di non lasciarsi sopraffare da chi è più potente di noi; dal rifiutare atti di viltà di fronte ai prepotenti; di rifuggire dai mezzucci per evitare di far fronte ad una situazione incresciosa in modo chiaro e netto, con un bel no, per esempio.
      Sporco, brutto e cattivo ma non idiota e soprattutto non falso, quel politicamente falso he a me fa schifo.
      Ciao GGG.
      V.I.M.

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  10. Ma io ho sempre pensato che gli elettori hanno quel che si meritano... e sinceramente più che a Trumppen penso al 4 dicembre in italia cosa succederà.
    PS Sono 6 giorni che non scrivi... mi raccomando vedi di non perdere nuovamente nominativo e password, non vorrei stare altri mesi senza leggerti! Ihihihihi uahuah uah Baciobacio amico bello e caro.

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    1. Stai tranquilla. È solo che sono impegnato con i controlli medici semestrali. Tra me e AnnaMaria non facciamo altro da una settimana.
      L'irrenzi e la sua concubina vanno spargendo la voce negli ambienti di Bruxelle e dintorni che se vincesse il NO andrebbe tutto a scatafascio dalle Alpi alla Calabria, isole incluse. Adesso sono sotto tiro le banche italiane, in primis il MPS. La notizia del pericolo l'ho letta ieri mattina sulla Frankfurter Allgemeine Zeitung mica un giornaletto da gossip. Una gran bella porcata.
      Aspetto la lettera del capo di accompagnamento alla scheda del referendum per postarla integralmente.
      Ciao Frafalla.

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    2. Lo sai che io scherzo ma sono sempre contenta se ti leggo, su questo non dubitarne mai...
      Riguardo alla lettera leggevo su FB che stanno arrivando però metti in conto che noi siamo in Italia! Abbraccio

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  11. Ciao Vincenzo ...ho trovato il tuo blog ...e mi sono anche iscritta ...qesta volta è stato piu' facile ...
    mi piacciono i tuoi colloqui...sempre interessanti e spassosi ......li potrei paragonare a grandi "Tableau vivant "colmi di colore e di espressioni vivaci ...ti leggo sempre molto vilentieri ..come d'altronde anche i commenti dei tuoi Wollovers...dann wilkommen mit dem neuen blog....un caro abbraccio ...

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  12. Grazie di avermi trovato. Lo sapevo che tu ce l'avresti fatta, qui l'unico handicappato sono io.
    In questi lunghi mesi di assenza ho scoperto quanto importanti fossero i Wollovers. Ungaretti diceva che la vera amicizia nasce in trincea, ma non conosceva l'etere il web ed internet. Anche in internet i sentimenti si avvinghiano l'uno all'altro.
    Un abbraccio.

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  13. Per me resterai sempre il mio forte ed eccentrico Vincenzo!
    Ciaooooooo! Buongiorno!
    Ora che sei di nuovo qui e ci illumini con i tuoi sproloqui, tutto ricomincia, meglio di prima, come si nota in questo tuo scritto.
    Ciao ed a presto!

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    1. Contentissimo che anche tu ci sia, sorellina. Sì, avanti con gli sproloqui, oramai vanno di moda e di questi tempi ce ne si fa un vanto. Ciao bellissima.

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    2. Forse volevo scrivere "ce se ne fa un vanto"...sproloquio...tanto per restare in tema. Ciao.

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  14. Dalle mie parti si dice : grande e minchione, ma non credo che fosse il tuo intento. Ciao

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  15. "Mi piego ma non mi spezzo" o "mi spezzo ma non mi piego"? Non credo che una sia necessariamente migliore dell'altra. In entrambe leggo però determinazione! Lo stesso intento! Nella prima, come l'intendo io, il messaggio è: mi rialzerò sempre, nonostante i colpi che potrebbero infliggermi!
    La seconda...farò muro per difendere quello in cui credo, quello che amo, fino alla fine!
    Ma io scappavo di fronte al latino e quindi le "leggo" a modo mio.

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    1. "Mala tempora currunt" Gabriella, tanto perché tu scappavi, e ognuno si difende come può. Ricordo il titolo di un famoso romanzo americano del dopoguerra "Solo chi cade può risorgere", che corrisponde al tuo "mi piego ma non mi spezzo". Io penso che intanto sia meglio rimanere in piedi ché quando si cade a volte ci si rompe le ossa.
      Bentornata Gabriella.

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  16. A Vince' ti ho risposto nel mio blog, ma ti avevo già commentato qui...te possino!
    Oi, io, mi esprimo un po' alla cazzulam, ma spero che tu mi capisca e anche gli altri...
    Non abbiatemene!
    Abbraccio Vince'

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    1. Oh guarda, sono sicuro. Durei meno troiate di quelle che ha detto lui, e poi io ho i MIEI capelli, nessun riporto.
      Per governare mi basterebbe trovare gli uomini giusti al posto giusto. Quando ero capo filiale a Roma della F.I.R.T.E. una grande azienda del tempo nel campo radio televisivo svenduta agli americani perché non si faceva più fronte al mare di tasse (allora come oggi), il mio Presidente, l'ingegner Stefanoni, era solito dire che un vero capo deve sapersi circodare da collaboratori; indicare loro la méta e poi controllare che la perseguano nel modo migliore.
      Quindi, dov'è il problema di Trump?

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    2. Dov'e' il problema di Trump, mi chiedi?
      Il riporto, naturalmente, che nasconde quello che non c'è sotto!
      A Vince'...quello ha un ologramma al posto del cervello.
      Ti saluto.
      Mo' vedo se riesco a rispondere sul mio blog, il mio iPad antidiluviano e scaricoooooo. Gli possino.

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    3. Sarà certamente come dici tu, intanto però lui tiene il bastone del comando in mano e speriamo che non mantenga le promesse fatte nella sua schifosissima campagna elettorale.
      Ciao Fiorè.

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    4. Giustissimo Vince', la "paura" e che se gli scappa il ditino in qualche bottoncino, non vorrei ritrovarmi in mezzo ad un'altra guerra, che ce ne fossero poche già nel mondo...e secondo me, se non gli tagliano le gambe prima, mi sa, che le promesse la testa di missile Trump le mantenga...
      Ciao Vince'...
      So stanca, Vince', e domani si rincomincia, Vince'...non ho voglia...
      Ma mo' col cavolo che mi spezzo!

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